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Tv: Kyle MacLachlan è di nuovo l'agente Cooper nel sequel di 'Twin Peaks'

13 gennaio 2015 | 09.07
LETTURA: 2 minuti

I nove episodi del seguito della serie cult, andata in onda nel 1990 e 1991 sulla Abc, saranno diretti ancora dall'ideatore e regista della serie originale David Lynch e andranno in onda negli Usa su Showtime nel 2016. Secondo "The Hollywood Reporter", al fianco del protagonista torneranno buona parte degli attori della serie originale

Kyle MacLachlan (Infophoto)
Kyle MacLachlan (Infophoto)

L'attore Kyle MacLachlan tornerà nei panni dell'agente dell'FBI Dale Cooper nel sequel della serie 'Twin Peaks', la cui messa in onda è prevista nel 2016 negli Usa sul canale Showtime. L'annuncio ufficiale è stato dato dallo stesso attore in un evento organizzato dall'emittente che lo trasmetterà. "MacLachlan sarà il protagonista", ha detto il presidente di Showtime David Nevins. "Sono entusiasta di tornare nello strano mondo di Twin Peaks", ha detto MacLachlan. Secondo "The Hollywood Reporter", al fianco del protagonista torneranno buona parte degli attori della serie originale.

Il ritorno di "Twin Peaks" in tv per il 2016, con nove episodi per la regia di David Lynch, è stato annunciato nel mese di ottobre dello scorso anno. La serie originale, ideata e diretta sempre da Lynch, ebbe grandissimo successo, più per le critiche che per l'audience, con i suoi 30 episodi in onda sulla rete statunitense ABC tra il 1990 e il 1991. In Italia andò in onda nel 1991 con il titolo 'I segreti' di Twin Peaks' ma la serie ricevette il plauso della critica in tutto il mondo e a distanza di due decenni viene considerata come una delle più importanti ed influenti della storia della fiction televisiva.

La serie era incentrata sulle indagini dell'agente dell'FBI Dale Cooper, interpretato appunto da MacLachlan, che arrivava nella piccola città di Twin Peaks, al confine tra Stati Uniti e Canada, per fare luce sull'omicidio della giovane Laura Palmer. La serie si fece subito notare perché non facilmente collocabile all'interno di un genere preciso e come altri lavori di Lynch mescolava all'indagine morale l'umorismo ma anche una vena di surrealismo. L'atmosfera inquietante e sovrannaturale ricordava quella dei film horror mentre i ritratti melodrammatici di personaggi bizzarri che svolgevano attività moralmente dubbie, sembravano creare una parodia delle soap opera degli anni ottanta.

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