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Cinema: Rondi, buone scelte agli Oscar ma spiace silenzio su film italiani

15 gennaio 2015 | 19.12
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Per il presidente dell'Accademia del Cinema Italiano "tutti i film americani buoni visti durante l'anno figurano in tutte le categorie in queste nomination, e questo è abbastanza raro. Certo però, dispiace molto per il silenzio sul cinema italiano"

Gianluigi Rondi (Foto Infophoto)
Gianluigi Rondi (Foto Infophoto)

"Devo dire che il mio parere è molto positivo, perché tutti i film americani buoni visti durante l'anno figurano in tutte le categorie in queste nomination, e questo è abbastanza raro. Certo però, dispiace molto per il silenzio sul cinema italiano". A dirlo all'Adnkronos è il presidente dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello Gianluigi Rondi, commentando le candidature all'ambitissima statuetta annunciate questo pomeriggio.

"Io non sono sempre stato favorevole ai pareri dell'Academy -ha aggiunto il critico cinematografico- e invece stavolta non hanno dimenticato nessun film importante. E questo mi ha dato una viva soddisfazione". Su quale dei film italiani avrebbe visto bene in nomination come miglior film straniero Rondi non si vuole sbilanciare, essendo presidente dei David di Donatello, e salomonicamente osserva: "Io avrei visto ciascuno dei film che l'Anica ha segnalato, erano tutti buoni. Non li hanno scelti probabilmente perché hanno ritenuto che altri film stranieri fossero più importanti, e non avendoli visti tutti non posso giudicare".

Certo è, è l'analisi del decano dei critici cinematografici italiani, "se valuto come sono stati adottati gli altri giudizi, bisogna osservare che il gusto è sempre stato molto controllato e persino severo". Tra le pellicole in corsa per il premio di Miglior Film, Rondi dice di aver amato molto "The Imitation Game", di Nora Grossman, che racconta la storia del matematico e crittoanalista inglese Alan Turing, che durante la Seconda guerra mondiale mise le proprie capacità al servizio dell'esercito, per decriptare il Codice Enigma, e fui perseguitato arrivando al suicidio.

"Si era già visto un film su un argomento simile -dice Rondi- ma ho rilevato la grande abilità di costruire una storia che riesce ad essere coinvolgente senza essere facile spettacolo". Giudizio molto positivo anche per "American Sniper", diretto da Clint Eastwood. "Ricordo che, quando recitava per lui, Sergio Leone mi diceva: 'è un attore, cosa vuoi, ha solo due espressioni, con cappello e senza cappello'. Invece, col tempo si è rivelato un autore con molto impegno che sa costruire le sue polemiche con profondità di analisi, e forse è meno americano di quello che si possa pensare. Nel suo cinema -conclude Rondi- vedo molti richiami del nostro cinema europeo".

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