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Tv: Neri Marcorè, mi manca il varietà corale alla 'Pippo Chennedy'

24 gennaio 2015 | 11.24
LETTURA: 7 minuti

L'attore, cantante e imitatore nelle sale con 'Sei mai stata sulla Luna' e prossimamente con altri due film: "Gli artisti condividevano non solo uno studio o un teatro ma anche un'idea". Sulla satira politica: "C'è ancora troppo vecchio già stigmatizzato e preso in giro". Su Renzi "continuo a essere ottimista". E comunque "in politica non scorgo né di qua né di là alternative valide"

Di Paola Lalli

Neri Marcorè (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Neri Marcorè (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

Di Paola Lalli

"Chi sono io? Perché faccio televisione?". L'imitazione di Alberto Angela è solo una delle tante che Neri Marcorè ci ha proposto in tanti anni di tv in trasmissioni come 'Pippo Chennedy show' e 'L'ottavo nano'. "Mi manca quel tipo di varietà - ammette con l'Adnkronos l'attore, cantante, conduttore e doppiatore marchigiano - penso anche ad 'Avanzi', 'Tunnel', 'Mai dire gol', composto da tanti artisti diversi che condividevano non solo uno studio o un teatro ma anche un'idea, un racconto, una sorta di circo nel quale ognuno interpretava una maschera di clown". "Ora - sottolinea - ci sono trasmissioni comiche dignitosissime, che però magari sono una sequenza di comici diversi che si propongono uno dietro l'altro. Oppure c'è la satira di Crozza che è tendenzialmente solo. Manca insomma un varietà composto da una coralità, nel quale ci possa essere anche la satira politica".

Al cinema con 'Sei mai stata sulla Luna' e con altri due film in uscita, Neri Marcorè, abbandonati da un po' i panni dell'imitatore, è ormai un rodato attore di cinema e fiction e non smette di stupire e far divertire con i personaggi che interpreta. A cominciare da Pino, "un soggetto con ritardo cognitivo", cugino della protagonista femminile (Guia interpretata da Liz Solari) nel film di Paolo Genovese.

"E' vero che ha un piccolo ritardo mentale ma è tutt'altro che scemo - dice l'attore - Anzi a volte capisce molto di più di altri personaggi. Pino parte con questo handicap dalla prima inquadratura ma poi alla lunga si dimostra quasi il personaggio più saggio. Lavora su due registri, quello della tenerezza e quello della comicità involontaria. E' buffo e tenero allo stesso tempo".

'Non è momento per fare satira politica ad alti livelli'

Tra le imitazioni più riuscite di Neri Marcorè ci sono senza dubbio Maurizio Gasparri e Pier Ferdinando Casini, ma la lista è lunga: Antonio Di Pietro, Renato Schifani, Piero Fassino, Niccolò Ghedini e Daniele Capezzone. "C'è da dire che in questo momento, se parliamo della satira politica in particolare, non è il periodo nel quale ci sono presupposti per farla ad alti livelli - sottolinea - Siamo talmente messi male che è come buttare aceto su un corpo pieno di ferite. E ci sono ancora troppe cose vecchie che abbiamo già stigmatizzato e preso in giro. Quindi continuare e rifare satira su di loro significherebbe restare ancora indietro di 10 o 20 anni. E personalmente non ne ho voglia". "E il nuovo che c'è - aggiunge - non penso che sia il caso, ora che sta crescendo, di andare a strozzarlo nella culla. Anche per questo spero che diventi autorevole abbastanza per poi avere la dignità di essere preso di mira dalla satira".

La politica, non solo quando si tratta di imitare alcuni dei suoi protagonisti è un argomento che Marcorè sente molto vicino. "Su Renzi continuo a essere ottimista - dice - perché il pessimismo non porta da nessuna parte. Nel momento in cui dico 'non va bene' e poi non ho la possibilità di proporre delle contromisure o non ho addirittura idea di come dovrebbe essere l'alternativa, faccio un discorso sterile. Non facendo politica direttamente e limitandomi a guardare, pur avendo una coscienza critica - non è che dico che tutto quello che fa Renzi è giusto - un conto è seguire tifando e un altro è seguire tifando contro. E sarò sempre per il tifo a favore".

"Perché se Renzi fallisce - continua l'artista - non credo che qualcuno possa trarne beneficio. Ma questo io lo dicevo anche quando Berlusconi ha governato la prima volta. Ho detto: non è il mio presidente, ma adesso che c'è lui spero che faccia almeno la metà delle cose che ha promesso. E quindi tifo sempre a favore. Ma poi è chiaro che se uno non mantiene le promesse e non è quello che si aspetta, è chiaro che di volta in volta si valutano anche le alternative".

'In politica non scorgo né di qua né di là alternative valide a Renzi'

"In questo momento non mi pare di scorgere, né di qua né di là, alternative altrettanto valide, persone che abbiano lo stesso carisma e che abbiano la stessa capacità di attirare consensi come Renzi - prosegue Marcorè - E' indiscutibile la sua capacità di parlare un linguaggio diverso da quelli che lo hanno preceduto. Gli italiani hanno di sicuro bisogno di concretezza ma anche di vedere segnali diversi da quelli che abbiamo visto rappresentare le istituzioni da quando siamo nati. Io da quando sono nato non ho mai visto linguaggio e contenuti della politica cambiare".

"Sarebbe ben diverso se Renzi potesse contare su una maggioranza propria, questo è chiaro - prosegue - Pedalare con il freno tirato è più duro... Non credo però che ora come ora si possano fare più danni di quanti siano stati fatti fino a ora. E poi i danni minimi si possono sempre aggiustare ma è fondamentale cambiare canoni e parametri su cui si sono rette le decisioni politiche degli ultimi 50 anni".

Il 5 febbraio Marcorè sarà nelle sale con 'Leoni', un film di Pietro Parolin in cui canta anche la canzone di chiusura. Il suo personaggio si chiama Gualtiero Cecchin, un 'figlio di papà' che non ha mai lavorato e che a un certo punto, "quando vede che la sua carta di credito è scoperta, decide di lanciarsi in un'impresa, quella di produrre crocifissi in plastica riciclata, che si rivelerà rischiosa" per le persone con cui si mette in affari. "Parliamo di un adolescente non cresciuto, un simpatico cialtrone che non è viscido e non ha aspetti respingenti. Che pensa di essere furbo ma non lo è. Ricorda un po' certi personaggi di provincia, non soltanto quella veneta".

'Mi sarebbe piaciuto approfondire la conoscenza con Virna Lisi'

Nella pellicola di Cristina Comencini, 'Latin lover', in uscita a metà marzo, Marcorè è il fidanzato di Angela Finocchiaro, una delle protagoniste. Nel cast c'è anche Virna Lisi di cui dice: "Io ci ho girato solo due giorni, non avendo un ruolo centrale. Era una persona molto perbene, che voleva il rispetto delle regole, di carisma sul set. Mi sarebbe piaciuto, ora che l'avevo conosciuta, di avere un'ulteriore occasione per conversarci, per approfondire magari nel corso della promozione del film in uscita".

Sui motivi che lo spingono o meno ad accettare la parte in una pellicola, dice: "Mi piace che funzioni tutta la sceneggiatura e non soltanto il personaggio che mi riguarda. Conta anche la distribuzione certa, chi ci sta dentro, i colleghi, chi me lo propone. Ma vado anche a istinto... Se mi dà segnali positivi anche nei confronti di persone che non conosco, accetto. Di contro se c'è qualcosa che a pelle non mi convince, lascio stare. Fino a ora comunque non mi sono mai pentito di ciò che ho fatto".

Artista poliedrico, a Neri Marcorè manca un tassello: la regia. "Ci penso da molto e in questo momento mi sto dando un po' più da fare. Ci penso da dieci anni, ma dieci anni fa magari volevo prima acquisire un po' di esperienza in più sul set. Però uno poi non è mai sicuro di sé e quindi potrei aspettarne altri trenta. C'è anche un momento in cui uno si deve buttare mettendosi in gioco e prendendosi tutti i rischi. E credo che quel tempo sia arrivato. Quindi non credo passerà molto per un progetto cinematografico tutto mio", conclude.

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