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Enrico Ruggeri

14 febbraio 2015 | 16.22
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"Ho cercato di immaginare con leggerezza un universo parallelo nel quale si muovono le grandi personalità che non si trovano più nella nostra dimensione”, dice il cantautore ospite della finale del Festival di Sanremo per cantare per la prima volta iha dedicato ai suoi tre grandi colleghi scomparsi. E candida Carlo Conti ad imperatore di Sanremo: "Credo che dopo questa edizione per 10 anni non avrà rivali".

di Antonella Nesi

"Ho cercato di immaginare con leggerezza un universo parallelo nel quale si muovono le grandi personalità che non si trovano più nella nostra dimensione”. Enrico Ruggeri introduce così 'Tre signori', il brano dedicato a Giorgio Gaber, Enzo Iannacci e Giorgio Faletti, che porta sul palco dell'Ariston nella serata finale del Festival di Sanremo e che segna il suo ritorno a quasi due anni dall’uscita di 'Frankenstein'.

“In questo caso i tre 'abitanti' dell'altra dimensione non perdono le loro attitudini e la loro indole: giocano tra loro, parlano e fanno musica, strappandosi sorrisi che, in qualche modo, tornano benefici a nutrire le nostre anime". Nel brano, scritto e musicato dallo stesso Ruggeri, le tre figure s’intrecciano infatti scrivendo canzoni e suonando il pianoforte. “Lasciali fare che stanno volando sul quel pianoforte che stanno suonando…Lasciali fare che stanno scherzando si prendono in giro lo stanno facendo da ore”, canta Ruggeri il cui testo mette in relazione le tre figure in maniera leggera e spontanea, immaginandoli ancora insieme a divertirsi scambiandosi i ruoli.

Il cantautore promuove a pieni voti il festival di Carlo Conti: "Ha dimostrato di possedere tutte le caratteristiche per poter condurre il festival per i prossimi dieci anni", dice.

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