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Musica: tv cinese sedotta dalla band '7 Grani' per la 'Ragazza di Nanchino'

08 marzo 2015 | 14.25
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La tv dello Stato asiatico ha trasmesso il brano, contenuto nell'album in uscita 'Neve diventeremo' con la prefazione di Giorgio Napolitano, dedicato a tutte le donne cinesi vittime del massacro conosciuto come 'Stupro di Nanchino' avvenuto in Cina nel 1937

Musica: tv cinese sedotta dalla band '7 Grani' per la 'Ragazza di Nanchino'

L a band italiana dei 7 Grani seduce anche la tv cinese. Da sempre impegnata nel sensibilizzare le nuove generazioni sui temi della Memoria e della Resistenza, e forte del plauso ricevuto direttamente dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ora richiama l'attenzione dello Stato asiatico: la Cctv, televisione di stato cinese, li ha intervistati ed ha trasmesso al telegiornale un servizio dedicato al brano 'Ragazza di Nanchino', che trae ispirazione dal terribile massacro conosciuto anche come 'Stupro di Nanchino' avvenuto in Cina nel 1937 per mano dell'esercito imperiale giapponese che invase la Cina e, conquistata Nanchino, allora capitale, commise uno fra i più atroci crimini della storia contro donne, anziani e bambini.

Un brano, dedicato a tutte le donne cinesi vittime di quegli orrori, che anticipa il nuovo album 'Neve diventeremo'. Dodici brani per raccontare il passato e l'attualità, perché "la Storia insegna che bisogna tenere sempre gli occhi aperti. Come diceva il nostro caro amico Rado - scrivono i fratelli Settegrani Flavio, Mauro e Fabrizio - a proposito dell'Olocausto: 'Può ancora succedere. Perdonare si ma mai dimenticare'".

Non a caso l'album dei 7 Grani contiene anche un documentario, realizzato qualche anno fa, sulla figura di Radovan Ilario Zuccon, partigiano istriano amico di famiglia sopravvissuto alla deportazione da parte dei nazisti nel campo di concentramento di Buchenwald in Germania, luogo volutamente scelto per realizzare il videoclip dell'emblematico brano "Neve Diventeremo", omonimo titolo del disco che ha come ospite illustre Pauline Fazzioli, arpista di origine cinese.

"Rado - raccontano i fratelli Settegrani - iniziò a raccontarci la sua storia quando noi eravamo ancora bambini: l'arresto da parte dei fascisti nel 1942, la carcerazione a Regina Coeli, la fuga dal carcere e il ritorno a Medolino. La cattura da parte delle SS nel 1944 e la lunga e travagliata vicenda a Buchenwald nel campo di sterminio nazista, fino alla liberazione. Negli anni Cinquanta inoltre, Rado subì ancora i gulag Jugoslavi sotto il regime di Tito perché sospettato di non condividere la scelta di opposizione rispetto all'Unione Sovietica. In quel periodo Rado subì tre anni di prigionia e terribili torture".

Il loro racconto ha suscitato sin da subito un grande interesse dei media e non solo: il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, come evidenziato, ha scritto infatti una lettera personale ai tre fratelli per complimentarsi con loro ed invitarli in Quirinale nella giornata della Memoria. Da allora il documentario ha iniziato a fare il giro del mondo ed è stato presentato in diversi musei internazionali dedicati all'Olocausto quali il Memorial Holocaust Museum di Washington dove è tutt'oggi in mostra permanente.

'Neve Diventeremo' ora è in uscita con cd e dvd per l'etichetta Incipit ed ha la prefazione dell'ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano.

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