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Cannes: Detassis, comunque vada per l'Italia è già una vittoria

23 maggio 2015 | 16.58
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Per la direttrice di 'Ciak' e presidente della Fondazione Cinema per Roma, "è stata una edizione eccezionale per noi, con tre presenze di eccellenza, una esposizione internazionale strepitosa e un grande successo di mercato. Sembra quasi di essere ad una passaggio di epoca", ora "bisogna che il cinema italiano vada avanti, con nuovi autori, produttori più dinamici. Certo deve cambiare anche l'atteggiamento del Paese nei confronti del cinema"

Piera Detassis (Foto dal suo profilo Facebook)
Piera Detassis (Foto dal suo profilo Facebook)

"Per l'Italia, comunque vada, Cannes è già stato una vittoria". Sorride Piera Detassis, critica cinematografica, direttore di 'Ciak' e, da febbraio, presidente della Fondazione Cinema per Roma, quando gli si chiede un pronostico, magari un augurio, sul destino degli italiani a Cannes, Garrone, Moretti e Sorrentino, alla vigila della chiusura del Festival: "Sapendo quanto sono, quanto siamo, superstiziosi in questo ambiente, auguri non ne faccio -dice all'AdnKronos- diciamo hanno già vinto tutti perchè è stata una edizione eccezionale per noi, con tre presenze di eccellenza, una esposizione internazionale strepitosa e un grande successo di mercato. Sembra quasi di essere ad un passaggio di epoca".

Quanto al successo di mercato all'estero, Detassis spende invece un pronostico, indicando in 'La giovinezza' di Sorrentino il film che potrebbe ottenerne di più, perchè: "E' il regista che racconta di più e meglio l'italia contemporanea, in un modo che piace anche agli stranieri. Senza nulla togliere a Garrone che punta a una narrazione internazionale tenendo ben salde le radici in una cultura specifica".

Quello che conta di più, per Detassis, è "che sembra esserci una vera e propria rinascita di sistema, qualcosa di più di tre eccellenze individuali, ora bisogna che il cinema italiano vada avanti, con nuovi autori, produttori più dinamici. Certo deve cambiare anche l'atteggiamento del Paese nei confronti del cinema, le leggi, il sistema cinema, si deve -scandisce Detassis- modernizzare tutto"

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