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Teatro: rinasce l'Eliseo diretto da Luca Barbareschi

09 giugno 2015 | 19.05
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Lo storico spazio di via Nazionale riapre il 29 settembre con 'Una tigre del Bengala allo zoo di Baghdad' e una stagione di grandi nomi

Luca Barbareschi, direttore artistico dell'Eliseo (foto di Fabio Lovino)
Luca Barbareschi, direttore artistico dell'Eliseo (foto di Fabio Lovino)

"Ho investito quattro milioni e mezzo di euro, restaurando Eliseo e Piccolo Eliseo, per un teatro accessibile a tutti". Così Luca Barbareschi sulla rinascita di un teatro chiuso da novembre 2014, pronto a riaprire i battenti della storica sede di via Nazionale. Il 29 settembre l'inaugurazione della nuova stagione dell'Eliseo, riqualificato strutturalmente e gestionalmente, destinando il Piccolo alla ricerca con spettacoli in cui spiccano i nomi di Paolo Sorrentino, Gianni Borgna ed un recital su Giorgio Gaber. Deus ex machina di questa trasformazione, è l'attore ed ex deputato, artista determinato e insieme sognatore che ha deciso d'investire in cultura e creatività. Il primo obiettivo è stato recuperare e riconsegnare alla città un teatro glorioso per renderlo polo d’eccellenza. "Quando uno ha un sogno importante nella propria vita – afferma Barbareschi – la cosa peggiore che può fare è tradirlo. Questo teatro è mio, ci metto i miei soldi, la mia faccia".

L'Eliseo punta a realizzare un circolo di competenze non solo generato dall’arte e dalla sua funzione, ma adatto ad ampliare le possibilità di offerte culturali, scientifiche e d’intrattenimento, in un contesto che privilegerà l’interazione sociale grazie anche ai tredici progetti speciali che affiancheranno il programma della prima stagione. In primis, verrà offerta la possibilità ai migliori talenti del Conservatorio di Santa Cecilia di confrontarsi con il grande teatro, per un programma articolato, inusuale, alternando la presenza sul palco di un'orchestra sinfonica e di una jazz. Previsti anche incontri con i medici del Policlinico Gemelli, con i promotori del Fondo Ambiente Italiano (FAI), con lo psichiatra Matteo Villanova di Roma Tre e dedicati alla poesia, su iniziativa del Festival Internazionale della Poesia.

"Mentre indossavo un naso finto durante il programma 'Tale e Quale Show' – racconta Barbareschi – pensavo al teatro, che frequento da 40 anni, da quando a 18 anni mi esibivo a Verona, con Gabriele Lavia nei panni dell'Enrico V. Rispetto alla televisione, lì ci si redime. Qualcosa accade nel nostro cuore e si cambia, non come davanti un film violento". Il nuovo assetto dell’Eliseo aspira a demolire il vecchio sistema di teatro formale, statico e autoreferenziale, proponendo un punto di ritrovo vivere senza sosta tutto l’anno, con la possibilità di usufruire anche di spazi d'accoglienza e servizi di ristorazione. "Gli spettacoli si terranno alle 20 – spiega Barbareschi – come in tutte le civili capitali d'Europa. I prezzi saranno accessibili, anche per fare colazione. All'estero, i teatri sono luoghi d'accoglienza anche per famiglie con bambini a seguito".

Le proposte in cartellone della stagione teatrale 2015/16 di Eliseo e Piccolo Eliseo rappresentano l’anima di un percorso che intende aprire finestre sulla contemporaneità senza dimenticare i classici. Il programma prevede 24 spettacoli e quattro progetti speciali, con una particolare attenzione alla scelta dei testi drammaturgici. di autori come Rajiv Joseph, Luca De Bei, Anton Čechov, Vittorio Franceschi, Harold Pinter, Luca Barbareschi, Luigi Pirandello, Nicola Piovani, Arthur Schnitzler, Charlie Chaplin, William Shakespeare, Stefano Bollani e Valentina Cenni, David Mamet, Anthony Burgess, Paolo Sorrentino, Claudio Fava, Gianni Borgna, Massimo Carlotto, Alessandro Bardani e Luigi Di Capua, Dorine Hollier, Neil LaBute, Giorgio Gaber e Sandro Luporini, Gustave Flaubert, Giovanni Testori, Gabriele Vacis, Fausto Paravidino, Gabriele Di Luca e Agota Kristof.

Lo spettacolo inaugurale dell'Eliseo, in prima assoluta italiana dal 29 settembre all'11 ottobre, sarà 'Una tigre del Bengala allo zoo di Baghdad' del commediografo americano Rajiv Joseph, testo finalista al premio Pulitzer. L’ambientazione durante il conflitto iracheno di un decennio fa diviene spunto per un gioco surreale e da umorismo noir sulla follia e violenza umana. Regista e protagonista di questa inedita pièce sarà proprio Luca Barbareschi, nei panni della tigre. "Parlare di Isis è forte, si tratta di un tema dirompente", ribadisce l'attore. Dal 13 ottobre al 1 novembre, 'Tempeste solari' con Ugo Pagliai e Paola Quattrini, due veterani all'interno di una compagnia di attori mista con colleghi più giovani; poi spazio a 'Ivanov' con Filippo Dini, dal 3 al 15 novembre e a 'Grand Guignol all'italiana' con Lunetta Savino, dal 17 al 29 novembre.

Il mese di dicembre, dall'1 al 20, vedrà protagonisti Ambra Angiolini e Francesco Scianna in 'Tradimenti', con la regia di Michele Placido; poi ancora Barbareschi impegnato nel suo 'Cercando segnali d'amore nell'universo', dal 22 dicembre al 3 gennaio. L'amico di sempre, Gabriele Lavia, sarà invece impegnato dal 5 al 24 gennaio 2016 in 'Sei personaggi in cerca d'autore'. Dopodiché, il maestro Nicola Piovani si esibirà in un concerto mitologico per strumenti e voci registrate, intitolato 'Viaggi di Ulisse', dal 26 al 31 dello stesso primo mese dell'anno. Franco Castellano e Stefania Rocca da una parte, e Massimo Venturiello e Tosca dall'altra, le coppie di attori impegnate nel corso di febbraio, rispettivamente in 'Scandalo' dal 2 al 14 e 'Il Grande Dittatore' dal 16 al 6 marzo. Carlo Cecchi sarà, poi, regista e interprete de 'La dodicesima notte', dall'8 al 20 marzo.

Nel periodo post-pasquale, dal 29 marzo al 3 aprile, andrà in scena per sole cinque serate 'La regina Dada' con Stefano Bollani e Valentina Cenni; dopodiché una prima nazionale, 'China Doll', con Eros Pagni, diretto da Alessandro D'Alatri, in cartellone dal 5 al 24 aprile. Chiusura di stagione affidata ai ragazzi del Teatro Bellini di Napoli, che si cimenteranno, dal 26 aprile al 15 maggio, in 'Arancia Meccanica', direttamente tratta dal testo che Anthony Burgess, autore anche dell'omonimo romanzo tradotto in film da Stanley Kubrick, scrisse per il teatro nel 1990, esaltandone il linguaggio.

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