Il presidente cita 'Pulp Fiction' ricevendo al Quirinale i candidati al David di Donatello
Il presidente garbato, rigoroso, pacato e affabile e il regista pulp: Sergio Mattarella e Quentin Tarantino sono stati la 'strana coppia' della tradizionale cerimonia in cui il presidente della Repubblica riceve al Quirinale i candidati al David di Donatello a poche ore dalla proclamazione dei vincitori. Cerimonia che era un 'debutto' per entrambi: l'anno scorso al Colle a ricevere i grandi nomi del cinema italiano c'era ancora Giorgio Napolitano mentre Tarantino è arrivato solo quest'anno a Roma per ritirare i due David per il Miglior film straniero assegnatigli nel 1995 per 'Pulp fiction' e nel 2013 per 'Django Unchained'.
"Quando ero ragazzino ero attratto dal cinema italiano di genere e in genere e con questo riconoscimento oggi si chiude un cerchio", ha detto Tarantino, arrivando al Quirinale insieme alla compagna, la procace Courtney Hoffman (la costumista con cui aveva avuto una love story già prima della breve liason con la sua musa Uma Thurman), ha cercato a modo suo di rispettare il cerimoniale: si è presentato con giacca nera, camicia bianca, cravatta nera ma non ha rinunciato ai jeans, seppure neri. Poi nominato per ultimo dal presidente dell'Accademia dei David, Gian Luigi Rondi, al termine della lunga lista dei candidati, Tarantino si è alzato, è andato a stringere la mano a Mattarella ma poi si è girato verso la platea di addetti ai lavori che affollava il Salone dei corazzieri e non ha rinunciato ad alzare due dita in aria in segno di vittoria.
Mattarella ha preso la parola subito dopo, dedicando passaggi forti del suo discorso all'importanza del cinema ma anche all'attuale situazione italiana e chiamando in causa ad un certo punto direttamente il regista statunitense ed uno dei personaggi di 'Pulp Fiction': "Uscire dalla crisi non è facile. Signor Tarantino, anche se ci prestasse il suo mister Wolf neppure lui riuscirebbe da solo a risolvere tutti i problemi", ha detto il presidente citando il freddo risolutore di 'grane' interpretato da Harvey Keitel nel film. Il capo dello Stato non ha mancato di citare indirettamente anche il conterraneo Premio Oscar Giuseppe Tornatore, parlando dei "tanti Cinema Paradiso da rinnovare e aprire anche al pubblico più giovane". Il presidente ha voluto poi dedicare un ricordo a Francesco Rosi e Virna Lisi recentemente scomparsi che è stato accolto con commozione ed un lungo applauso dalla platea.
Come di consueto, a cerimonia finita, il presidente ha accolto i suo ospiti per un rinfresco nel Salone della Feste dove oltre al presidente Mattarella, il personaggio più attenzionato è stato naturalmente Tarantino. Il regista si è concesso generosamente alle domande dei giornalisti, sempre affiancato dalla fidanzata: "Ho fatto 14 ore di aereo per venire qui e l'ho fatto per i miei fan italiani" (GUARDA IL VIDEO).
Tarantino non si è sottratto nemmeno ad un commento sul discorso di Mattarella: "Mi è piaciuto praticamente tutto quella che ha detto il vostro presidente e vi assicuro che la battuta su mister Wolf non era preparata ed è stata una piacevole sorpresa".
Quanto al nuovo film 'The Hateful Eight', che è ormai finito, Tarantino ha detto che dovrebbe uscire "a dicembre negli Usa e in Europa dovrebbe arrivare all'inizio del 2016". Infine sul film anche in rapporto alla sua passione per il cinema italiano, Tarantino ha aggiunto: "Anche questo nuovo film è vicino ai western all'italiana più che a quelli di John Ford però non fraintendetemi non è che io voglia scimmiottare i western all'italiana. Io faccio film alla mia maniera".
