L'ex marito di Amy Winehouse Blake Fielder-Civil, spesso accusato di aver introdotto la cantante alle droghe pesanti, respinge l'ipotesi di essere in parte responsabile della sua morte a soli 27 anni, avvenuta nel 2011 in seguito a un'intossicazione da alcol.
In un'intervista fatta in vista dell'uscita di un documentario sulla vita di Winehouse, Fielder-Civil, che ha una storia di dipendenza da eroina e crack alle spalle, assicura, come si legge sul 'Guardian', di non essere lui il 'cattivo' della storia.
"Non credo di essere stato io la sua rovina. Io penso che ci siamo trovati l'un l'altro e certe persone dovrebbero rendersi conto del fatto che lei aveva altre dipendenze prima di incontrare me", ha detto a 'Times Magazine'. "Lei non era una felice, equilibrata giovane donna ... e trovo irrispettoso insinuare che io sia una sorta di machiavellico burattinaio".
Il documentario a lungo atteso, 'Amy', realizzato dal regista Asif Kapadia, uscirà il 3 luglio. Il film narra la vita del Winehouse dalla sua infanzia a Southgate, a nord di Londra, fino alla sua morte nel 2011.
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