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Tv: Sky Arte HD riapre i 'Camerini' e diventa capocomico

23 giugno 2015 | 18.09
LETTURA: 6 minuti

Gabriele Lavia intervistato da  Marco Baliani nella prima puntata di 'Camerini'
Gabriele Lavia intervistato da Marco Baliani nella prima puntata di 'Camerini'

Sky Arte HD, forte del buon successo della prima stagione di 'Camerini', vara in questi giorni la seconda stagione del programma di interviste a protagonisti del teatro italiano e si prepara a investire sempre di più nel teatro, a diventare 'capocomico'. "Ci abbiamo lavorato già l'anno scorso ma non si è concretizzato, quindi non voglio dare troppi particolari, ma l'anno prossimo contiamo di dare vita a uno spettacolo teatrale per la tv". Ha detto il direttore di Sky Arte HD, Roberto Pisoni, in occasione della presentazione oggi a Napoli della seconda serie di 'Camerini'.

Quella "per la tv" di Pisoni, indica la necessità di un format di riprese, di un modo di proporre il teatro che non sia solo quello della camera statica a impersonare l'occhio dello spettatore di fronte al palcoscenico. In sostanza, i vertici del canale pensano a un testo scritto appositamente per una forma televisiva di teatro, a riprese di tecnicalità che consentano al telespettatore di sentirsi dentro il palcoscenico virtuale della televisione. Buoni esempi da seguire li fornisce la sit-com italiana o straniera. Si capisce un po' meglio ora l'impegno di Sky Arte HD con 'Camerini', una scelta apparentemente un po' fuori dall'asse della rete, ma propedeutica a creare questi rapporti con il mondo del teatro, con i suoi protagonisti, che possano fruttare a Sky Arte una presa sul settore a produrre in prodotti capaci di fare ascolti.

La seconda serie di 'Camerini' inizierà venerdì, alle 20.30, con protagonista Gabriele Lavia, seguiranno poi di venerdì in venerdì, Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni, Vincenzo Salemme, Alessandro Haber e Alessio Boni, Umberto Orsini, Beppe Fiorello, Lella Costa e Lillo e Greg. Il programma si propone di raccontare il teatro da un punto di vista insolito, dal camerino appunto, nei momenti che precedono la messa in scena, cogliendo ispirazioni ed emozioni dei protagonisti prima che si espongano al loro pubblico.

La nuova stagione è una coproduzione fra Sky Arte HD, Nuovo Teatro e Teatro della Pergola in collaborazione con Stephen Greep. Volto e domande restano invece come nella prima serie quelli di Marco Baliani, attore, drammaturgo e regista teatrale, che sembra essere ormai definitivamente prestato alla televisione.

Baliani continuerà ad intervistare gli attori, a costringerli a raccontarsi con sincerità: "Baliani ti guarda dentro, guarda e tace, ti obbliga a parlare e se ne accorge se dici una bugia" dice Salemme, protagonista della terza puntata di questa serie. L'attore, regista e capocomico partenopeo racconta che nel suo colloquio con Baliani ha parlato di una sorta di sogno a occhi aperti che faceva quando era bambino: "Mi immaginavo di essere dentro un uovo trasparente da dove vedevo gli altri e dentro il quale gli altri potevano vedermi ma liberissimo di fare quello che volevo perché nessuno poteva impedirmelo. Quasi un'anticipazione di quello che è per me il teatro".

Per Gabriele Lavia, che la nuova serie di 'Camerini' la inaugura, il teatro è invece "molto difficile: in mio modo di farlo viene dai miei maestri, il mio teatro vuol dire pensare alla regia, agli attori, ai costumi, alle scene, alle musiche. E' molto difficile e faticoso anche perché quando mi siedo per iniziare devo avere già tutto chiaro in mente". La pianificazione di Lavia e la trasparenza di Salemme trovano un terreno comune sul fronte dell'accusa di latitanza che entrambi muovono alle istituzioni in materia di sostegno al teatro.

"Tutti i politici italiani quando parlano di cultura non nominano in alcun modo il teatro", lamenta Salemme, che non auspica aiuti diretti al settore, "ce ne sono stati anche troppi, con buone intenzioni ma con effetti nefasti", ma una sorta di 'tax credit' che valorizzi l'operato delle compagnie che fanno cultura e incassi, consentendogli di reinvestire nel loro lavoro. Nel suo 'j'accuse', Salemme non risparmia i titolari del Mibact, ieri come oggi: "Non ricordo un ministro della Cultura che abbia parlato di teatro". Da qui a dubitare che la cultura in Italia passi attraverso i vertici del ministero che dovrebbe occuparsene, sia per Salemme, sia per Lavia, il passo è breve.

Tornando ai 'Camerini' di Sky Arte HD, i nomi che compaiono nella prossima stagione del programma denunciano o un netto maschilismo della produzione, o una netta propendenza maschile nel teatro italiano, con nove protagonisti intervistati contro due sole protagoniste. Niente di cui stupirsi per Lavia e Salemme: "C'è indubbiamente una propendenza maschile nel teatro, italiano e non solo, ma questo è dovuto a ragioni storiche - afferma il primo - in fondo, una volta le parti femminili le recitavano gli uomini e per questo dovevano essere il meno numerose e il più contenute possibile".

Salemme ironizza, ma il succo è lo stesso: è il teatro italiano ad essere maschile. Quanto alla scelta fatta dai produttori, Pisone sottolinea che "eravamo partiti con una lista a metà di protagonisti femminili e a metà di protagonisti maschili, ma il tempo per concretizzare è un tempo dato e non abbiamo trovato tutte le disponibilità che speravamo, molte interviste 'al femminile' non è stato possibile realizzarle perché non si è trovato il momento, la disponibilità".

Sky Arte HD propone il programma 'Camerini' tra fine giugno e metà agosto: una scelta di dare uno spazio televisivo 'di risulta' al teatro? Pisoni sorride e scuote la testa, sottolineando che per il suo canale, come più in generale per tutte le pay tv "la prima parte dell'estate è un periodo importante, con ottimi ascolti".

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