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Danza: l'omaggio a Roland Petit di Eleonora Abbagnato

30 giugno 2015 | 11.26
LETTURA: 4 minuti

Eleonora Abbagnato (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Eleonora Abbagnato (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

Al Festival di Spoleto Eleonora Abbagnato rende omaggio a Roland Petit, maestro e pigmalione, che la scoprì giovanissima a soli 12 anni facendole interpretare il ruolo di Aurora bambina nella 'Bella addormentata nel bosco'. A Spoleto l'étoile di Palais Garnier e direttrice del corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma, sarà in scena accanto alle étoile dell'Opéra di Parigi, dell'Opera di Berlino, dell'Opera di Vienna, Mathieu Ganio, Stéphane Bullion, Marian Walter, Iana Salenko, Maria Yakovleva, agli italianissimi Alessandro Riga, primo ballerino della Compagnia nazionale di Danza di Madrid, Claudio Coviello e Nicoletta Manni, primi ballerini del Teatro alla Scala.

Guest della serata Luigi Bonino, stella della compagnia di Roland Petit e oggi unico responsabile della messa in scena del repertorio del grande maestro francese, che interpreterà con Eleonora Abbagnato l'esilerante 'Cheek to cheek' su musiche di Irving Berlin. Al Teatro romano di Spoleto da venerdi' prossimo, con repliche sino al 5 luglio.

In programma alcuni dei capolavori del repertorio coreografico del '900. Estratti da 'Ma Pavlova', 'Notre Dame de Paris', 'Il Pipistrello', 'Arlesienne', 'Proust, ou les intermittences du coeur', accanto all'inossidabile 'Le Jeune homme et la mort' su libretto di Jean Cocteau e musiche di Bach. Eleonora Abbagnato danzerà, con Mathieu Ganio, il pas de deux dalla 'Carmen' di Bizet, un balletto portafortuna per la grande ballerina palermitana. Fu proprio dopo la prima di 'Carmen', nella versione di Roland Petit, il 28 marzo del 2013, che Eleonora Abbagnato,venne incoronata 'danseuse étoile', la prima volta, dopo oltre un secolo a Palais Garnier, per una danzatrice italiana.

L'étoile, è stato un padre putativo autoritario ed esigente ma sapeva mettere in luce le mie doti

Di Roland Petit, in molte interviste, Abbagnato ha sempre ricordato, amorevolmente, il rigore e la straordinaria serietà, ma anche le provocazioni, le sfide psicologiche, soprattutto nei confronti di me stessa, definendolo un padre 'putativo', dal punto di vista artistico ''che sapeva mettere in luce, però, tutte le mie potenzialità''. Un essere autoritario, come ha ricordato nella sua autobiografia, edita da Rizzoli, 'Un angelo sulle punte'.

''Con i ballerini è brusco, esigente - ha scritto Abbagnato - Ma allo stesso tempo mi concedeva una grande libertà. Apprezzava molto, in me, che ero ancora così giovane, quella voglia di interpretare ogni passaggio in modo personalissimo, la fantasia del movimento, la presenza scenica. Eppure non è stato facile lavorare con lui. Ti metteva alla prova, ti sfidava di continuo''.

Del vasto repertorio di Roland Petit Abbagnato ha interpretato, tra l'altro, il ruolo protagonista di 'Arlesienne', Albertine in 'Proust ou les intermittences du coeur', Esmeralda in 'Notre Dame de Paris', 'Rendez-vous' e 'Le jeune et la mort'. Dopo Spoleto l'étoile di Palais Garnier sposata con il difensore della Roma, Federico Balzaretti e madre della piccola Julie, tre anni e Gabriel, sette mesi, sarà alla Versiliana, il 18 luglio, protagonista di 'Carmen' nella versione di Amedeo Amodio.  

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