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Barbera: "A Venezia il cinema moderno che prende spunto dalla realtà"

29 luglio 2015 | 15.33
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Alberto Barbera (foto AdnKronos)
Alberto Barbera (foto AdnKronos)

Tra i film in concorso in questa edizione della Mostra di Venezia "non c'è una tematica predominante, ma c'è una tendenza molto forte a prendere spunto dalla realtà. Moltissimi film raccontano episodi di cronaca, prendono spunto dalla storia, da vicende reali, magari rielaborandole com'è normale. Ma la presenza della realtà come àncora delle storie raccontate è forse una delle tendenze più evidenti del cinema di questi ultimi tempi". A dirlo all'AdnKronos è il direttore della Mostra di Venezia Alberto Barbera, a margine della conferenza di presentazione del ricco e variegato programma dell'edizione 2015.

Un'edizione che si caratterizza come al solito per le scelte coraggiose, ma anche per la più cospicua presenza nei film di attori e registi 'di richiamo' per il pubblico, da Martin Scorsese a Robert De Niro e Leonardo Di Caprio, solo per fare qualche esempio. "Bisogna essere anche fortunati -dice Barbera- avere i film giusti con un grande cast che consentano di accompagnare la produzione con un tappeto rosso che piaccia a tutti, che il pubblico vuole da un festival. Non sempre succede, l'importante è non cedere alla tentazione di prendere un film solo perché ha un buon cast altrimenti poi la delusione è pari alle aspettative".

Quattro sono i film italiani in Concorso, uno in più rispetto allo scorso anno (e rispetto alle aspettative), diretti da Bellocchio, Gaudino, Guadagnino e l'esordiente Messina. Un buon segno per il nostro cinema, che però continua a portarsi dietro una serie di problemi irrisolti. "Bisogna stare attenti perché ci sono grandi autori e grandi film, è stata un'annata positiva, l'abbiamo visto anche a Cannes con i tre film di Moretti, Sorrentino e Garrone -è l'affondo del direttore della Mostra- purtroppo l'altro versante della medaglia è che c'è una produzione sterminata, troppi film fatti con pochi soldi, dove la qualità è bassissima".

L'eccessiva produzione a basso costo, lungi dal poter essere considerata un fattore positivo, è in realtà un grosso problema, osserva Barbera, perché "contribuisce ad allontanare il pubblico anziché farlo affezionare e convincerlo a tornare in sala", un luogo in cui "purtroppo è sempre più difficile andare per tanti motivi, dalla concorrenza della piattaforma digitale che è fortissima, al fatto che è molto più comodo stare a casa propria e non dover trovare parcheggio. L'errore è di non puntare solo sulla qualità come unico strumento per conquistare il pubblico".

Barbera si definisce orgoglioso del lavoro svolto dal suo team per questa edizione, "che non si appiattisce sulle aspettative del mercato ma che - senza ignorarlo- ha una funzione di stimolo, di proposta, di ricerca". C'è spazio anche per qualche rammarico? "Nessuno - conclude scherzosamente il direttore della Mostra - se non quello di aver dovuto rinunciare anche quest'anno alle vacanze estive".

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