“Contro il sessismo servirebbero le quote rose anche al cinema. Almeno all’inizio, l’obbligo di far lavorare più registe e produrre più film con protagoniste femminili aiuterebbe a riequilibrare una situazione sbilanciata a sfavore delle donne”. Carolina Crescentini, in un’intervista a 'Grazia', racconta il suo punto di vista sul maschilismo nel cinema italiano.
“In Italia la trasformazione fisica è ammessa solo per gli uomini. L’immagine della donna nei film rimane ancorata agli stereotipi: moglie, amante, belloccia decorativa, al massimo spalla del comico. E i requisiti estetici contano sempre”, spiega l’attrice che aggiunge: “È innegabile che nel cinema le donne abbiano infinitamente meno opportunità degli uomini”.
Infine Carolina racconta che, anche in termini di compensi, vengono fatte delle discriminazioni: “Nessuno ti dirà mai quanto ha preso il tuo partner, è un segreto custodito gelosamente. Ma sappiamo che, a parità di talento e di fama, un attore sarà sempre pagato più della sua collega”.