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Teatro: Cannito, farò danzare 'I Promessi sposi'

23 agosto 2015 | 13.00
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Il regista e coreografo Luciano Cannito accanto a Roberto Bolle
Il regista e coreografo Luciano Cannito accanto a Roberto Bolle

Dopo il successo di 'Cenerentola', Cassandra', 'Carmen', 'Marco Polo', 'Franca Florio', 'Amarcord', 'Romeo e Giulietta', applaudita recentemente a Mosca, ritorna al racconto, Luciano Cannito. Sarà lui a firmare il nuovo allestimento coreografico de 'I promessi sposi', l''opera moderna' su libretto di Michele Guardì e musiche originali di Pippo Flora, ispirata al capolavoro manzoniano, che ritorna in scena, a Milano, agli Arcimboldi il 2 ottobre.

Una lettura più complessa, più articolata, quella proposta da Cannito, sicuramente più fedele, più permeabile al testo. ''Nulla di concettuale, simbolico, astratto - ha anticipato all'Adnkronos, Luciano Cannito - Lo spettatore deve poter seguire il racconto, le diverse fasi dell'opera senza che la danza si trasformi in un 'intermezzo', in un 'divertissement'. Nel corso dello spettacolo si fa gesto, parola, si nutre di sentimenti. E' scrittura, muta, incombente, mai opprimente''.

Per 'I Promessi sposi', il regista e coreografo romano, parla di ''coerenza stilistica. La mia coreografia sarà assolutamente in sintonia e al servizio dell'opera, tenendo conto anche del periodo storico in cui è ambientata. Musica, danza, recitativo. Si tratta di linguaggi che convivono, dialogano all'interno di una stessa estetica. L'obiettivo? - ha aggiunto Cannito, da anni sentimentalmente legato a Rossella Brescia- arrivare al cuore degli spettatori con un'opera popolare, senza artifici, intellettualismi''.

''In fondo era quello che aveva cercato di fare anche il Manzoni con i suoi 'Promessi Sposi'", ha aggiunto. Coreografo, ma anche regista teatrale e cinematografico, Luciano Cannito ha anche diretto opere liriche ('Un americano a Parigi', 'La lettera' interpretato sul grande schermo da Vittoria Belvedere, 'L'heure espagnole' e ''L'Enfant et les sortilèges'). Confessa di non avere dubbi: ''In fondo ho sempre avuto un'unica, particolare vocazione quella del regista. Utilizzo il canto, la parola, ma soprattutto il corpo''.

In un'epoca in cui il racconto, da anni, è stato bandito da molti coreografi, non soltanto italiani, Cannito professa un 'credo' controcorrente sulla scia dei grandi narratori del '900, come Roland Petit, Jiri Kylian, Mats Ek. ''Marcello Guardi' ha sottolineato l'italianità dei 'Promessi Sposi', soprattutto dell'opera che, a partire dal prossimo ottobre girerà l'Italia - ha aggiunto Cannito - In fondo, noi italiani, siamo tutti figli del melodramma e 'l'opera moderna' di Marcello Guardì in fondo non è che il legittimo erede''.

Per lunghi anni tra i giurati di 'Amici', Cannito non ha mai nascosto quanto quell'esperienza sia stata importante, non soltanto per lui, ma per tutto il mondo della danza. ''Quando ero in tv e contemporaneamente direttore del Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo, sono triplicati gli incassi degli spettacoli. Non nego che quella avventura mi ha fatto straordinariamente piacere. Non ho mai avuto preconcetti culturali'', ha proseguito Luciano Cannito.

''Teatro o televisione? Se c'è lo stesso amore per un'arte, soprattutto oggi quando le passioni scarseggiano tra i giovani, ben vengano entrambi. La mia scelta di lasciare 'Amici'? - ha concluso Cannito- nessuno screzio con Maria De Filippi. Semplicemente mi stavo precludendo altre strade e nuovi progetti. La tv non si può fare come secondo lavoro''.

Accanto ai 'Promessi Sposi', Luciano Cannito porterà in tournée in Italia, con la compagnia di cui è fondatore e direttore artistico, DCE Danzitalia, 'Carmen', protagonista Rossella Brescia e la pièce teatrale 'Carmen, Medea, Cassandra. Il processo' con Rossella Brescia e Vanessa Gravina.

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