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Mostra Venezia: 'I mostri' restaurati di Risi al Lido

05 settembre 2015 | 12.37
LETTURA: 4 minuti

Ugo Tognazzi con  il figlio Ricky nell'episodio 'L'educazione sentimentale'
Ugo Tognazzi con il figlio Ricky nell'episodio 'L'educazione sentimentale'

'I mostri' di Dino Risi protagonisti a Venezia. Il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Cineteca di Bologna tornano, dopo il lavoro comune svolto negli scorsi anni sui film di Elio Petri, alla Mostra del Cinema con il restauro di questo grande titolo del cinema italiano, realizzato in collaborazione con RTI-Mediaset, Lyon Film e Surf Film presso il Laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna. La pellicola nella sua versione restaurata verrà proiettata in anteprima mondiale nella sezione Venezia Classici martedì prossimo e in replica mercoledì. Le proiezioni ufficiali saranno precedute lunedì 7 da una serata-evento gratuita aperta a tutti e a ingresso libero all’interno della nuova sezione 'Il Cinema nel Giardino'.

Il restauro del film è stato possibile grazie alla campagna di crowdfunding sul sito MakingOf.it e alla massiccia comunicazione attivata su tutti i canali social del Museo Nazionale del Cinema e della Cineteca di Bologna. Con questo restauro si torna a far rivivere uno dei capolavori della commedia all’italiana. Risi dirige 'I mostri' nel 1963, quale fotografia della Roma dei primi anni Sessanta ed è proprio questo comune contesto storico a fare da sfondo ai 20 episodi che compongono il film, fornendo altrettanti spaccati di 'vita vera', tutti interpretati, in coppia o da soli, da Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi.

Fra le curiosità del film spicca la presenza in 'L'educazione sentimentale' dell'allora bambino Ricky Tognazzi, al fianco del padre Ugo. Una partecipazione per la quale, ha detto più volte Ricky Tognazzi, aveva insistito proprio suo padre, con buona dose di autoironia vista la trama. Nell'episodio, il primo della pellicola un padre si prende cura dell'educazione e dell'iniziazione sociale del figlio scolaro elementare forgiandolo alla disonestà e alla più totale mancanza di rispetto per il prossimo. Sarà lui stesso, dieci anni dopo, a pagarne le conseguenze, derubato e ucciso dal figlio.

Ironizza sul neorealismo e sugli attori 'presi dalla strada' l'episodio 'Presa dalla vita', dove viene tratteggiato un regista, nel quale è facile riconoscere Vittorio De Sica, che fa rapire un'anziana signora da una banda di balordi capeggiati da Gassman, per utilizzarla in una scena di un suo film. Altro bersaglio illustre del film, nell'episodio 'La Musa', è Maria Bellonci, l'ideatrice del Premio Strega: Vittorio Gassman interpreta infatti en travesti, con una mise che rimanda appunto alla Bellonci, la presidentessa della giuria di un premio letterario che insiste, riuscendoci, per premiare un autore sconosciuto e semianalfabeta che gli spettatori capiranno poi essere il suo amante. Nell'episodio si vede anche la celebre lavagna dello Strega.

In 'I Mostri' compare in un cameo il produttore del film, Mario Cecchi Gori, nei panni della prima vittima di un vigile zelante (Tognazzi) che nell'epidosio 'L'agguato' si nasconde vicino ad un'edicola per multare quanti lasciano l'auto per pochi istanti in divieto di sosta per comprare il giornale.

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