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Cinema: a Torino il Manhattan Short Film Festival

28 settembre 2015 | 09.49
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Una scena di 'Shock' di Jamie Donahue
Una scena di 'Shock' di Jamie Donahue

Per il quarto anno consecutivo Piemonte Movie porta a Torino il Manhattan Short Film Festival, l’unico festival di cinema globale che da 18 anni seleziona il meglio della produzione mondiale di cortometraggi e che, dal 25 settembre al 4 ottobre, si tiene in oltre 250 città dei sei continenti. Domani, alle 21 al CineTeatro Baretti, anche il pubblico torinese entrerà a far parte di questa platea internazionale che dovrà giudicare i finalisti del Manhattan Short Film Festival 2015: i 10 migliori film brevi realizzati nell’ultimo anno e selezionati tra i 678 lavori iscritti da 52 nazioni. Uno dopo l’altro, si succederanno opere provenienti da Finlandia, Francia, Cile, Germania, Kosovo, Svizzera, Stati Uniti e Turchia, a rappresentare la vivacità e la potenzialità del formato cinematografico breve, da sempre sostenuto e valorizzato dall’Associazione Piemonte Movie attraverso una rete di circuitazione diffusa che pensa a un pubblico vasto, composto non solo da professionisti e appassionati.

Il 5 ottobre il Miglior Corto e il Miglior Interprete saranno resi noti su manhattanshort.com, sul sito e sulla Fanpage Facebook di Piemonte Movie. Tutti i cortometraggi saranno in lingua originale (con sottotitoli in inglese laddove il paese di produzione non sia di lingua anglofona). Biglietto d’ingresso: 4 euro. I corti in programma sono 'Listen' di Hamy Ramezan e Rungano Nyoni (Finlandia/Danimarca, 2015, 14 minuti), nel quale la polizia interroga una donna straniera e suo figlio, ma la traduttrice fuorvierà le indagini secondo una propria linea accusatoria. 'Dad’s in mum' di Fabrice Bracq (Francia, 2015, 6 minuti), dove una bambina spiega la complessità delle relazioni sessuali tra adulti alla precoce e più piccola sorellina.

'Bear Story' di Gabriel Osorio (Cile, 2015, 11 minuti), corto d’animazione, nel quale un orso si serve di pupazzi meccanici per spiegare a dei cuccioli la storia della propria esistenza oppressa. 'Forever over' di Erik Schmitt (Germania, 2015, 14 minuti) racconta di una giovane coppia che crea una lista dei desideri per rendere più eccitanti le proprie vite. Il raggiungimento di questi sogni porterà però a imprevedibili conseguenze. In 'Shok' di Jamie Donahue (Kosovo/Regno Unito, 2015, 20 minuti) l’amicizia tra due ragazzi è messa a dura prova dalla battaglia per la propria sopravvivenza durante la guerra del Kosovo. 'Grounded' di Alexis Michalik (Francia, 2015, 19 minuti) è la storia di un agente di una compagnia aerea che dovrà dimostrarsi all’altezza di una situazione fuori dal normale causata da una coppia di passeggeri.

'Sundown' di Sinem Cezayirli (Turchia, 2015, 15 minuti) racconta la giornata in spiaggia di una donna che inizia traquillamente ma cambia, e molto, quando è costretta a fare i conti con un’inaspettata novità riguardante sua madre. In 'Patch' di Gerd Gockell (Svizzera, 2015, 3 minuti) i mattoni di un muro rivelano una verità che è sotto gli occhi di ciascuno di noi, ma che passa inosservata in mezzo ai fatti di tutti i giorni. Un corto di animazione che gioca con la prospettiva. 'El camino solo' di Shawn Telford (Usa, 2015, 12 minuti) narra di un moderno uomo d’affari che si perde volontariamente lungo l’autostrada in mezzo a un deserto solo per essere salvato da persone più sensibili di quanto lo sia lui. In 'Bis gleich' di Benjamin Wolff (Germania, 2015, 15 minuti) due vecchi signori osservano la vita quotidiana di Berlino dalle rispettive finestre, situate in punti opposti della medesima strada, arrivando a scoprire di essere uniti da un insolito legame.

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