'Vulcano', primo lungometraggio del regista Jaryo Bustamante (classe 1977), sarà proposto dalla Fondazione Cineteca Italiana, allo Spazio Oberdan di Milano, dal 10 al 13 ottobre. Il film, ambientato in Guatemala, ha vinto l'Orso d’argento a Berlino, grazie al ritratto semi documentaristico di una comunità di etnia maya, sospesa tra credenze ancestrali ed echi lontani della modernità.
Pur non utilizzando le tipiche caratteristiche del documentario, Bustamante è riuscito ad infondere alla sua opera un realismo nitido e profondo. Protagonista del film è la giovanissima María, che vive e lavora con la sua famiglia in una piantagione di caffè alle pendici di un vulcano e sogna di emigrare negli Stati Uniti.
Oltre alla bella storia e alla prova degli attori, dei quali due soltanto hanno esperienza di recitazione, sono sorprendenti l'audacia tecnica del film e la qualità delle immagini. I piani sequenza e le inquadrature molto ricercate, lasciano che la pellicola sconfini spesso in un 3D naturale , che non necessita dell'uso di appositi occhiali. Le foglie di caffè si possono quasi toccare.
