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Teatro

Teatro: Roma, 'Guerra! ‘15/18' al Parco della Musica

05 novembre 2015 | 09.19
LETTURA: 3 minuti

Cosimo Cinieri in 'Guerra!'15/18'
Cosimo Cinieri in 'Guerra!'15/18'

Va in scena a Roma, all'Auditorium Parco della Musica in sala Sinopoli il 23 e il 24 novembre, 'Guerra! ‘15/18', uno spettacolo di poesia e musica in prima nazionale che si snoda lungo un tragitto di migliaia di pagine letterarie per elaborare l’orrore della prima guerra mondiale, portato in scena da Cosimo Cinieri e Irma Immacolata Palazzo, in collaborazione con la Banda Musicale dell’Esercito Italiano diretta dal Maestro Antonella Bona, nell'ambito della seconda edizione del festival 'Le Rose del Parnaso'. Lo spettacolo privilegia la narrazione del conflitto sul fronte italo-austriaco, il più difficile a detta di tutti poiché prima di allora nessuno aveva combattuto a più di 3.000 metri d’altezza, vicino ai ghiacciai eterni, e si svolge su un doppio binario narrativo: colto e popolare assieme. Da una parte la testimonianza dei grandi poeti: tra gli altri Ungaretti, Palazzeschi, Gadda, Alvaro, Rebora, D’Annunzio, Folgore, Soffici, Govoni, Boccioni e Marinetti, dall’altra le misere lettere in dialetto sgrammaticato dei soldati in trincea.

In programma anche alcuni brani tratti dalle memorie di Malaparte, Caccia Dominioni, Frescura, Fabi, Lussu, Monelli, Salsa, Solmi; i contributi poetici di Majakovskij, Joyce, Apollinaire, Eliot; la sintesi ungarettiana, poesia scabra e dura come pietra carsica; la grande memorialistica italiana. Accanto ai momenti salienti della guerra sugli Altipiani e sul Carso, si racconta la vita in trincea: l’attesa spasmodica dell’assalto, il battesimo del fuoco, il sonno della giovane vedetta, la paura della morte e l’orrore delle carneficine causate dalle nuove armi, la fame la sete il freddo e il caldo sofferti, gli atti di eroismo, la solidarietà, la curiosità per il nemico, a volte così vicino da sentirlo respirare e cantare e prendere il caffè. E ancora: la prigionia, le decimazioni, l’autolesionismo per disertare la guerra. Non mancano involontari pezzi comici, legati ai disagi: topi ammaestrati o espedienti per convivere con i cadaveri con cui bisogna ‘affiatarsi’. Un affresco umanissimo.

Cinieri, nel costume di un semplice fante, appare come un reduce, pronto a spogliarsi delle sue reliquie: una stampella a cui s’appoggia e una maschera/protesi a risanare terribile ferite, per raccontarci la drammatica odissea. Le musiche della Banda Musicale dell’Esercito Italiano spazieranno dai canti di guerra ai motivi del varietà: nel repertorio 'La leggenda del Piave', 'Ta-pum', 'La campana di San Giusto', 'O Gorizia tu sei maledetta', fino alle canzoni napoletane dell’epoca, brani lirici e sinfonici (Mozart, Verdi, Gounod e Sibelius), oltre alle più acclamate canzoni di café-chantant, tra cui la celebre 'Frou frou del tabarin'.

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