cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 05:14
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Teatro

Teatro: Eva Grimaldi e Andrea Roncato genitori in 'Il marito di mio figlio'

06 novembre 2015 | 13.17
LETTURA: 4 minuti

Andrea Roncato ed Eva Grimaldi
Andrea Roncato ed Eva Grimaldi

Al teatro Ambra alla Garbatella di Roma andrà in scena, martedì prossimo, la prima di 'Il marito di mio figlio' scritto e diretto da Daniele Falleri e prodotto da 'Cristian Di Nardo Presenta'. Lo spettacolo è una moderna commedia degli equivoci che affronta con ironia un tabù sulla cresta dell’onda in tutto il mondo: il matrimonio gay. Una storia dai toni brillanti, a tratti comici, che si nutre della psicologia dei personaggi e si addentra con disinvolta leggerezza nei loro intrecci familiari. L’autore si diverte a mettere in scena tutti i più diffusi pregiudizi sui gay, giocando argutamente con i vari cliché per poi demolirli implacabilmente ad uno ad uno. Il cast è composto da Eva Grimaldi, Andrea Ronacato, Pietro De Silva, Ludovico Fremont, Pia Engleberth, Roberta Garzia e Andrea Standardi, in uno spettacolo che diverte e allo stesso tempo commuove il pubblico.

Giorgino e Michele (alias George & Michael) stanno per sposarsi. Presi all’ultimo momento da uno scrupolo di coscienza, decidono di affrontare i rispettivi genitori convocandoli nel loro appartamento per comunicargli la notizia. La rivelazione della propria omosessualità crea uno scompiglio che va oltre l’immaginazione dei due futuri sposi. Le nozze saltano, a colpi di sessualità confuse, amanti inaspettati, relazioni segrete e intrecci che non risparmiano neanche i genitori della ormai scoppiata coppia.

"'Il marito di mio figlio' – afferma l’autore Daniele Falleri – non vuole essere un manifesto gay, vuole andare oltre. O più precisamente vuole essere tutto questo ed altro. Mi spiego. La chiave di osservazione della storia esige di non prescindere da una considerazione fondamentale, e cioè che Michael e George ancor prima di essere gay sono due ragazzi che si amano. Non è la loro inclinazione sessuale a fare da protagonista in questa storia, di protagonista se ce n’è uno è l’amore. Il punto di vista si colloca all’esterno della coppia di sposi, chi parla è una mamma o un papà. Questo è ciò che più mi interessa, indagare sull’istituzione famiglia, sull'effetto deflagrante che una notizia inaspettata e sconvolgente ha sull’ipocrisia di facciata del nucleo familiare come metafora della società".

Nella piece, i personaggi sono raccontati per quello che sono senza alcun giudizio e con un incondizionato affetto. Tutti hanno un lato più nobile e uno più meschino. Tutti sbagliano, inciampano, cadono e infine si rialzano. Ognuno è costretto a rimboccarsi le maniche e ad inventarsi il proprio cammino verso un nuovo equilibrio facendosi largo con gli strumenti che ha a disposizione, che siano una mazzetta di soldi o una pinzetta per le ciglia. "Nel raccontare la storia, piena di colpi di scena al limite del paradosso, deve essere tenuto costantemente sott’occhio un elemento fondamentale: la veridicità", aggiunge il regista, la cui asticella di riferimento ci viene fornita inderogabilmente dai due promessi sposi. I costumi sono di Adele Bargilli, le scene di Alessandro Chiti, le musiche di Marco Schiavoni.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza