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Il ciclone Negramaro a Roma, la band delle band in un rock senza sosta

27 novembre 2015 | 15.40
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Giuliano Sangiorgi (Infophoto) - INFOPHOTO
Giuliano Sangiorgi (Infophoto) - INFOPHOTO

Il ciclone Negramaro è arrivato a Roma. Accolta da un freddo polare, la miglior band italiana ha confezionato ieri sera a Roma il primo dei tre show di un tour che li sta portando nei palazzetti di tutta Italia e che sta conquistando sempre più, tappa dopo tappa, il pubblico. Un pubblico che ha sfidato il gelo per essere puntuale alla prima delle tre date al Palalottomatica dopo l'uscita del nuovo disco di inediti "La rivoluzione sta arrivando". Un titolo evocativo che torna spesso nelle due ore di concerto.

Si parte con "Sei tu la mia città", "Il posto dei santi", e "Attenta": tre brani e altrettanti singoli potentissimi che segnano in modo incisivo l'ultimo lavoro del gruppo pugliese. I 6 ragazzi sono sul palco, indossano abiti di scena in linea con il concept dell'album e sono pronti per l'immersione tra la folla adorante che da oltre dieci anni li segue ovunque. Ma i Negramaro sono anche la storia degli ultimi anni di musica di questo Paese e tra i meriti che hanno c'è anche quello di aver rivestito e fatto ricantare ai giovanissimi del XXI secolo classici della canzone italiana come "Meraviglioso" che Giuliano Sangiorgi conclude alla chitarra con una parte acustica che è un ulteriore omaggio a Modugno. Non c'è tempo per respirare e riprendersi dall'emozione che parte il rock tiratissimo di "Nuvole e lenzuola" con Lele con costume avatar che dà il via a un mix esplosivo di musica dal ritmo forsennato scandito dalla batteria di Danilo Tasco e dal basso di Ermanno Carlà. Negli arrangiamenti si sentono l'impronta dance del tastierista Andrea Mariano e il synth di Andrea Pupillo.

Il Palalottomatica si trasforma in una bolgia dance con Giuliano che salta sul palco e canta con la sua inconfondible voce e la sua giubba rossa da capitano di un'astronave rock. Poi tutti fermi, il buio e il piano di Andrea che riporta ad un'atmosfera classica, sembra di essere tornati ai Genesis prima maniera, luci rosse sul palco e arriva la struggente "L'ultimo bacio", il migliore ultimo bacio scritto nella storia della canzone italiana da ascoltare a smartphone acceso, in piedi. E mentre si vede la band che canta assieme al suo pubblico vengono in mente le migliaia di chilometri fatti dai ragazzi che da anni seguono una band alla quale il pubblico, oltre a riconoscerne l'enorme talento, si identifica perchè i negramaro sono rimasti sempre fedeli alle loro radici e alla loro idea di musica e, a differenza di gran parte dei loro colleghi, non venderebbero neanche un'unghia per avere un minuto in più di visibilità in televisione.

Lo vedi quando Giuliano si inginocchia con la chitarra elettrica davanti al suo pubblico, quella chitarra che, lo ha raccontato lui stesso, ha imparato a suonare da ragazzo dopo che il papà gliela regalò. Padre a cui è dedicata 'lo sai da qui'. Il problema è che il concerto dei Negramaro non ha proprio soste e quando pensi che stia andando da una parte ti sorprende pescando dalla memoria un "Cade la pioggia" che è uno dei capolavori della musica italiana e che Sangiorgi scaglia contro "questa guerra inutile". C'è spazio per gli assoli di tutti i musicisti, per Giuliano al pianoforte in mezzo al pubblico prima di un "Ti è mai successo" introdotto dal testo di Waking Life di Linklater. Poi si torna ad atmosfere quasi hard rock con "Via le mani dagli occhi" e il superfinale con "Parlami d'amore e "Mentre tutto scorre". La festa è finita, i Negramaro abbracciano il pubblico del Palalottomatica entusiasta come dopo la fine di una vittoria ai Mondiali. Dopo il sold out di ieri sera al Palalottomatica, i negramaro replicano questa sera, con un concerto di cui sarà ospite d’eccezione, Francesco De Gregori. Ma a grande richiesta è stata aggiunta anche una terza serata per domenica 29 novembre, sempre al Palalottomatica.

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