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Cinema: Borioni e Guelfi, in ddl responsabilità impegno e cambio di mentalità

30 gennaio 2016 | 11.01
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Rita Borioni e Guelfo Guelfi
Rita Borioni e Guelfo Guelfi

La nuova legge sul cinema varata dal governo sta riscuotendo molti consensi fra gli imprenditori dell'audiovisivo e i produttori cinematografici ma è ben accolta anche da vari consiglieri Rai fra cui Rita Borioni e Guelfo Guelfi .

"In generale - osserva la Borioni - mi sembra che l'impostazione del disegno di legge delega sia molto interessante. Aver scelto al posto della tassa di scopo, la destinazione di scopo è una bella novità. Ora l'Ires e l'Iva che vengono dal cinema e dall'audiovisivo e quindi dalla circuitazione dei contenuti, tornano al settore. Una scelta opportuna".

"Si mettono in circolazione le risorse prodotte dal cinema stesso e dall'audiovisivo - rimarca la consigliera - e si stabilisce che il Fondo unico per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l’audiovisivo debba contenere 400 milioni di euro minimo, il che vuol dire che se la produzione dovesse diminuire e il 12% del gettito Ires e Iva dei settori cinematografico e televisivo oltre che dei provider telefonici dovesse fruttare meno, il sistema-Paese è comunque impegnato. Leggo quindi questa legge come una presa di responsabilità del governo nei confronti dell'industria cinematografica e audiovisiva".

Per Borioni è "un fatto positivo anche la nascita del Consiglio superiore per il cinema e l’audiovisivo" che svolge attività di elaborazione delle politiche di settore, con particolare riferimento alla definizione degli indirizzi e dei criteri generali di investimento a sostegno delle attività cinematografiche e audiovisive".

Incoraggiante anche "l'allargamento del credito di imposta" per chi investe nel cinema e nell'audiovisivo, così come "il sostegno alle sale cinematografiche: l'Italia - sottolinea la consigliera - ha davvero un problema enorme sul fronte dell'esercizio ora che la gente va molto meno al cinema".

Quanto alle procedure più stringenti sull'obbligo di programmazione delle opere audiovisive europee e nazionali da parte dei fornitori dei servizi media audiovisivi, la Borioni ritiene che fosse "necessario un aggiornamento. I mercati cambiano - dice la consigliera - e quello dell'audiovisivo è cambiato davvero molto. Sono dell'idea, inoltre, che affidare questa materia ai decreti legislativi, come si indica nel ddl, sia opportuno perché si tratta di una materia molto specialistica che richiede una elaborazione attenta e calma".

Apprezzamento di Borioni e Guelfi sul fatto che si cominci a pensare ai settori, cinema e audiovisivo, "come ad un unicum, senza comparti di serie A e serie B come è accaduto per lungo tempo. La legge, quindi, in questo caso anticipa un cambio di mentalità", osserva Borioni.

"E' davvero una importante e grande novità", le fa eco Guelfi che, più in generale, valorizza la scelta quantitativa contenuta nel ddl che mette nero su bianco la quota minima di 400 milioni all'interno del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l’audiovisivo.

Ma c'è un aspetto su tutti che lo entusiasma: "La cosa che mi piace di più è il fatto che ci stiamo occupando di noi, di avere la forza e la capacità produttiva. Quanto di buono sappiamo fare è all'ordine del giorno". In sostanza "il governo dice 'ci siamo e ci mettiamo quanto possiamo' e invita il sistema culturale italiano ad investire insieme a lui. Questo paese ha una gran voglia di essere un grande paese dal punto di vista della produzione culturale. E quando ci muoviamo, ci sappiamo far valere, avanti tutta!".

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