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Sanremo: Mazza (Fimi), radio non suonano i giovani, servono quote

07 febbraio 2016 | 13.39
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Sanremo: Mazza (Fimi), radio non suonano i giovani, servono quote

"Da qualche tempo ormai la Rai permette che i brani delle Nuove Proposte possano essere trasmessi in radio già prima del festival. Peccato che non li trasmetta nessuno! Il Ministro Franceschini introduca delle quote obbligatorie di trasmissione sulle radio per opere italiane prime e seconde". È' l'appello rivolto al ministro per i Beni e le Attività Culturali dal presidente della Fimi, Enzo Mazza, "per contrastare la totale assenza dei nuovi talenti, non solo sanremesi, nella rotazione radiofonica".

"Negli ultimi anni -sottolinea Mazza-abbiamo ottenuto un importante risultato, ovvero il tax credit per le opere prime e seconde di artisti italiani, ma c’è il concreto rischio che questa misura di incentivazioni serva a poco perché gli spazi nelle radio per gli artisti emergenti non esistono".

Secondo Mazza la cartina di tornasole di quanto afferma è il caso di Dear Jack e The Kolors: "L’importanza della radio nel promuovere nuovi talenti è paradossalmente confermata proprio dal fatto che negli ultimi due anni gli unici artisti con opere prime ad entrare in top ten annuale Fimi/Gfk sono stati i Dear Jack e The Kolors, artisti di Rtl che hanno goduto di una massiccia copertura radiofonica. Questa è la prova che oltre agli incentivi fiscali è venuta l’ora di imporre misure di tutela per gli emergenti".

Di qui l'appello al ministro: "Pensiamo che il ministro Dario Franceschini, che tanto sta facendo per la cultura, debba mettere in cantiere anche 'quote radiofoniche' obbligatorie per le opere prime e seconde così come avviene per il cinema. Nel recente provvedimento sul cinema addirittura sono previste sanzioni per i broadcaster che non programmano film italiani. Il nostro però non è un invito ad avere quote generiche di musica italiana, la musica italiana è oltre il 60 % del mercato, ma piuttosto la richiesta di un vero sostegno per i giovani perché oggi mancano completamente gli spazi per i nuovi talenti, siano essi prodotti da major o indipendenti e tale situazione non è più tollerabile", prosegue Mazza.

Il presidente Fimi ricorda anche che "recentemente è stato adottato anche un provvedimento per dedicare il 10 % della quota della copia privata ai giovani autori". "Ma se -aggiunge- artisti e autori non hanno spazio nella promozione radiofonica anche questa misura sarà inutile. Il Governo Renzi -conclude Mazza- dovrebbe introdurre l’obbligo di riservare il 20 % della programmazione radiofonica alle opere prime e seconde di artisti italiani, questo aiuterebbe moltissimo lo sviluppo della musica nel nostro Paese".

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