di Antonella Nesi
Un album "positivo e solare" che parla di sentimenti ancestrali, di avventura e di atmosfere, per "non cedere alle paure" del nostro tempo che "annichiliscono e rendono cinici" e per rifuggire da temi strettamente socio-politici perché "la politica in questo momento fa schifo: è la politica di Superciuk, quel personaggio di 'Alan Ford' che rubava ai poveri per dare ai ricchi". È un Federico Zampaglione molto netto ma altrettanto sereno quello che presenta 'Nel respiro del mondo', il nuovo album dei Tiromancino, che lui stesso definisce "il disco della maturità". Nei negozi il prossimo 8 aprile, il disco è stato anticipato da 'Piccoli miracoli', di cui Federico ha diretto anche il videoclip (GUARDA).
"Diciamo che negli anni ho smussato gli angoli e questo viaggio nel respiro del mondo, nella positività e nella natura è un po' la somma delle mie esperienze ed anche una nuova sfida -spiega Zampaglione- a partire dal fatto che ho lavorato con un nuovo produttore, Luca Chiaravalli".
La nuova ricerca si sente tanto nei testi quanto nel sound che spazia dal pop con venature elettroniche al reggae e al prog. "È un disco che cerca nuovi spazi sonori e letterari con cui confrontarsi, in cui riconoscere quella parte di noi stessi che ha bisogno di ossigeno e luoghi meno contaminati in cui far esprimere e liberare l'anima".
In ben quattro brani c'è sapore di salsedine: 'Molo 4' (che è un inno "a chi ha il coraggio come i marinai di avventurarsi in nuovi orizzonti per tornare magari carico di scoperte, di immagini nuove, di spezie"), 'Mare aperto' (una metafora sul perdersi nell'assenza dell'altro), 'Il linguaggio segreto dei pesci' ("ho osservato per anni i pesci e sono sicuro che sanno benissimo cosa dirsi, una riprova che a volte il silenzio è meglio di mille parole") e 'Onda che vai' ("un brano che si porta dietro echi di Hemingway e Pablo Neruda, dove la pace del mare e il vento caldo che soffia nelle vele è cura per le ferite dell'anima").
"Il mare è una metafora della vita: nel mare c'è l'avventura, c'è la paura, c'è la contemplazione, il mare ti può cullare e ti può travolgere. Si può vivere in mille modi diversi. Molti brani -spiega Zampaglione- sono stati scritti in una casa in riva al mare per coglierne l' essenza, gli umori e i profumi. Ho lavorato ad alcuni testi con il mio migliore amico e grande visionario: mio padre Domenico, che è stato per molti anni appassionato subacqueo, e insieme abbiamo cercato le parole più suggestive e ispirate per descrivere emozioni e scenari".
Per quanto in alcuni testi il mare e i moli suggeriscano analogie con il tema attualissimo dei migranti, per scelta, nel nuovo disco, Zampaglione non ha portato temi prettamente politici: "Dopo le polemiche su 'Il Rubacuori', il pezzo sui licenziamenti che portammo a Sanremo, mi sono stancato. Anche perchè in questo momento non so cosa davvero cosa pensare della politica. Tutte le volte che ho riposto speranze in qualcuno me le sono viste crollare miseramente davanti. I nostri politici pensano solo a sé stessi: parlano solo dei fatti loro, vanno in tv, litigano tra loro, continuano a prendere lauti compensi e ai comuni mortali restano un'infinità di disservizi e un mare di tasse da pagare. Se penso alla politica mi viene in mente 'Superciuk', quel personaggio del fumetto 'Alan Ford' che rubava ai poveri per dare ai ricchi. Ma questo non mi ispira musica francamente. In questo momento vivo la musica come un'oasi di benessere che può anzi aiutarci a non farci schiacciare da tutto questo e dalle paure ingenerate dalle tensioni internazionali. Perché se uno si arrende alla paura è finito", sottolinea.
E di politica, però accetta di parlare ancora, in relazione alla sua città, Roma, che a breve andrà a votare per un nuovo sindaco: "I candidati che ho visto in campo non mi fanno affatto ben sperare ma ormai non è neanche questione del singolo, nemmeno di destra e sinistra. Roma è allo scatafascio. Questa città sta diventando invivibile mentre tutte le capitali europee hanno fatto e fanno continuamente passi in avanti, Roma, che avrebbe più ricchezze di tutte le altre, è condannata all'oblio. E questo mi fa davvero incaz..re!".
Pronto per immergersi nella promozione dell'album e poi in alcune date live estive che saranno il preludio al vero e proprio tour teatrale d'autunno, Federico per ora ha un po' messo da parte il cinema: "In questo momento sono concentrato sulla musica. E poi fare un film in Italia è un'impresa talmente folle ed impegnativa che bisogna avere un'urgenza pazzesca di raccontare una storia per affrontarla. E io ora non ce l'ho. Ma tornerà e poi mi tengo in allenamento girando videoclip, non solo dei miei brani (ultimamente ha diretto anche il video di 'Ci stai' per Biagio Antonacci, ndr.), e cortometraggi", dice Zampaglione, che ha già diretto tre film, la commedia grottesca e noir 'Nero bifamiliare' (2007) e gli horror-thriller 'Shadow' (2009) e 'Tulpa - Perdizioni mortali' (2013). E che, a proposito di horror, mette in guardia Luca Guadagnino che ha annunciato di voler dirigere un remake di 'Suspiria' di Dario Argento: "Ha fatto una scelta eroica, io non l'avrei fatto. Il rischio di linciaggio è troppo alto. Se fai un film troppo diverso i cultori dell'horror, che sono severissimi, ti fanno nero e se fai un film troppo simile francamente non se ne sentiva la necessità... E poi 'Suspiria' è il film più difficile di Argento: vive di atmosfere, praticamente senza trama. Detto questo, gli auguro di fare un gran bel film", sottolinea.
Infine, una battuta sui talent show: "Molti attaccano i talent ma in fondo sono uno spazio in più per la musica in tv. E finché c'è musica c'è speranza", conclude sorridendo.
