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Cinema: i David al Quirinale nel segno del ddl di riforma

18 aprile 2016 | 14.23
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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Gina Lollobrigida e i fratelli Paolo e Vittorio Taviani
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Gina Lollobrigida e i fratelli Paolo e Vittorio Taviani

David di Donatello al Quirinale nel segno del ddl di riforma del settore cinematografico. In attesa della consegna dei premi più ambiti del cinema italiano, che si svolgerà questa sera dagli studi De Paolis di via Tiburtina in un evento tutto nuovo targato Sky, stamattina si è tenuto il tradizionale ricevimento in cui il presidente della Repubblica riceve e festeggia tutti i candidati entrati nelle 'cinquine' dei finalisti. E, a pochi giorni dall'inizio del suo iter parlamentare, nei discorsi istituzionali ha tenuto banco il ddl governativo di riforma del settore cinematografico.

Davanti ai tantissimi candidati e addetti ai lavori presenti al Quirinale, da Paolo Sorrentino a Matteo Garrone, da Paolo Genovese a Gabriele Mainetti, da Paola Cortellesi a Sabrina Ferilli, da Valeria Golino ad Anna Foglietta, da Claudio Santamaria ad Alessandro Borghi e Luca Marinelli, ne hanno parlato prima il ministro Dario Franceschini e poi il capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel suo discorso conclusivo della cerimonia.

Franceschini, dopo aver sottolineato lo stato di "buona salute" del cinema italiano, testimoniato anche dagli incassi del primo trimestre del 2016 ("40 mln di biglietti, con il 46% del mercato al prodotto italiano") ha sottolineato che la nuova legge sarà una "riforma organica" da molto tempo attesa, che ha iniziato il suo iter "in un clima di disponibilità".

Il ministro ha spiegato che il ddl contiene norme che "aumentano e stabilizzano le risorse per il sostegno alla nostra cinematografia": "il ddl si ispira al modello francese, per cui chi utilizza i contenuti cinematografici contribuirà al loro finanziamento, attraverso il Fondo Unico per il Cinema"; "scomparirà inoltre -ha aggiunto il ministro- la discrezionalità del ministero sui film di interesse culturale", perché "il meccanismo diventerà esclusivamente legato all'accesso alle diverse forme di tax credit" e "ci sarà una norma più stringente sulle quote di trasmissione di film italiani".

"Mi piacerebbe -ha detto Franceschini- che le tv dedicassero una prima serata a settimana ad un film italiano: sarebbero 52 film l'anno ad essere trasmessi nell'orario di maggior ascolto". Infine, Franceschini ha ricordato che il ddl contiene norme anche per facilitare il restauro e riapertura delle sale storiche nei centri cittadini" e per la promozione della cultura cinematografica nelle scuole.

Un argomento sottolineato anche da Mattarella nel suo discorso: "Il mio invito -ha sottolineato il capo dello Stato- è intensificare il confronto, già in corso, tra le istituzioni e i protagonisti del settore per giungere presto a un esito positivo e concreto".

"Un piano di rilancio del cinema, com'è nelle ambizioni qui enunciate, del resto -ha proseguito Mattarella- ha bisogno di utilizzare diverse leve: le disponibilità finanziarie, l'accesso migliore ai servizi, i meccanismi fiscali automatici, gli aiuti per le opere degli esordienti e per i film sperimentali, il recupero delle sale storiche. Le risorse pubbliche sono limitate; e vanno utilizzate sempre con rigore e trasparenza. Tuttavia, vorrei che giungesse chiaro il messaggio che i risultati artistici, culturali, economici, di diffusione del cinema italiano ci stanno a cuore, e costituiscono un bene per l'intero Paese".

Durante la cerimonia Mattarella ha consegnato ai fratelli Paolo e Vittorio Taviani e a Gina Lollobrigida, tre David speciali alla carriera, assegnati dall'Accademia dei David presieduta da Gian Luigi Rondi, in occasione dei 60 anni del premio. I due fratelli registi hanno tenuto un discorso a nome del cinema italiano, con un incipit 'referendario': "Essere qui di fronte a lei, signore presidente della repubblica, ci ricorda, e perdoni questa nota personale, quando nella primavera del '46 seguivamo nostro padre che andava di paese in paese nel cuore della Toscano a parlare della Repubblica da conquistare".

Sul finire della cerimonia momenti di apprensione per un malore in sala: la madre di Claudio Caligari, il regista di 'Non essere cattivo' scomparso l'anno scorso e che ha ottenuto ben 16 candidature postume, ha avuto un mancamento, dovuto probabilmente allo stress e all'emozione. La signora, molto anziana, è stata prontamente soccorsa dal personale medico del Quirinale.

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