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Musica: in radio 'Red Sektor', la canzone scandalo di Ekat Bork

12 maggio 2016 | 17.05
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La cantautrice siberiana Ekat Bork
La cantautrice siberiana Ekat Bork

Esce domani in radio 'Red Sektor' il brano-scandalo dell’artista siberiana dagli occhi di ghiaccio blu. Ekat Bork ha infatti lasciato la morbida rigogliosità del suo acclamato debutto intitolato 'Veramellious' ed è scivolata nel profondo scuro. 'Red Sektor' è un brano totalmente elettronico dall’anima sovversiva, sarcastico, dal tono scherzoso… un nuovo territorio, una nuova Ekat Bork. 'Red Sektor' è il primo di tre singoli che anticiperanno l’uscita del nuovo album prevista il 7 ottobre 2016. "Life is a big comedy, needless to take it too seriously" (la vita è come una grande commedia, non va presa troppo sul serio, ndr). Una frase, questa di Ekat, che è un vero e proprio manifesto della sua visione delle cose.

Nella terra in cui è nata Ekat Bork (43 ° 48’N 131 ° 58’E) tigri, leopardi delle nevi e orsi vivono nei boschi. Nei giorni più freddi vagavano nei sobborghi, rovistando per trovare cibo. Gli insediamenti vicini erano i gulag dello zio Joe o gli avamposti della macchina militare russa. Ekat era troppo giovane per ricordare l’UnioneSovietica. La gente che Ekat conosceva fabbricava scarpe, sapone e zucchero e riparava locomotive. Il cinema più antico della città si chiamava la 'Grande Illusione'. A volte, se c’era qualche soldo in più, sua madre poteva fare spese in Cina, 35 miglia a ovest, oppure avventurarsi alla stessa distanza ad est a guardare l’oceano verso il Giappone.

Come nella maggior parte della Russia, il circo e il teatro erano integrati nella cultura. La sua città aveva un teatro militare, a 6000 miglia di distanza da Mosca. Aveva anche un circo. Ekat aveva imparato il trapezio e la ginnastica. Cantava canzoni tradizionali del lontano oriente russo. Ballava selvaggiamente. Studiava all’università. Osservava le band metal, ma non le capiva. Imballò tutto quello che aveva, rubò dei soldini dalla borsa di sua madre e prese la Transiberiana verso San Pietroburgo. Ci vollero nove giorni.

Dopo quella scelta Ekat si è accampata in sporchi tuguri abusivi con band senza nome, ha cantato nella metropolitana per procurarsi soldi per mangiare. Ha lavorato ed è stata licenziata perché cantava, invece di vendere. Poi è fuggita di nuovo, questa volta in Svizzera.
 Ha studiato 'canto, scrittura e produzione contemporanea” e ha iniziato ad allargare la sua rete di contatti nel mondo musicale svizzero e italiano. Oggi Ekat scrive musica, testi e arrangiamenti.

Nel giugno del 2013 ha pubblicato il suo primo album 'Veramellious', prodotto dall’etichetta indipendente GinkhoBox con il suo manager Silvio Cattaneo e i produttori musicali Francesco Fabris e Sandro Mussida. L’album ha undici canzoni scritte da lei e registrate in 10 diverse località in tutta Europa, da quelle semplici come la sua camera da letto, agli studi più importanti, come le Officine Meccaniche di Milano.

A fine 2013 si è esibita con Eric Martin e Jannifer Batten in spettacoli acustici ed elettrici in un lungo tour europeo cantando in Italia, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Olanda e Inghilterra.
Nel 2014 ha calcato i palcoscenici più importanti della Svizzera, come il Gurten Festival, M4music, Label Suisse. Dal 2015 ha lavorato al suo nuovo album, 'yasДyes' ( in russo "sono qui adesso"), registrato in diverse sedi in Italia, Svizzera, Russia, Polonia e Germania. Oggi Ekat ha trovato l’amore, la musica, uno sbocco per la sua rabbia. Ha trovato collaboratori che hanno compreso le sue esigenze e un pubblico che, evidentemente, la aspettava.

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