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Musica: Gigi D'Alessio lascia la Siae e passa a Soundreef

28 maggio 2016 | 11.05
LETTURA: 4 minuti

Gigi D'Alessio (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Gigi D'Alessio (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Dopo Fedez anche Gigi D'Alessio lascia la Siae e si affida a Soundreef per la raccolta dei suoi diritti d'autore. L’accordo è stato firmato oggi tra il cantautore e l’amministratore delegato di Soundreef, Davide D’Atri. D’Alessio, forte di 20 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e con un repertorio di circa 750 brani (uno dei più grandi della discografia italiana) ha incaricato Soundreef, una delle prime società in Europa ad essere riconosciuta dal governo inglese ai sensi della nuova direttiva, di riscuotere dall’1 gennaio 2017 i suoi proventi musicali.

"Volevo prendere due piccioni con una fava con un passaggio che è un po' una provocazione, dando uno stimolo alla Siae e una mano ai giovani", ha spiegato D'Alessio all'Adnkronos aggiungendo: "Ho accettato la loro proposta, adesso bisogna vederli sul campo. Ma sono giovani e occorre dar loro la possibilità". "Io credo nei giovani - ha aggiunto il cantautore napoletano - e credo anche che il mondo vada avanti e serva sempre più tecnologia per affrontare le sfide della modernità. Inoltre Soundreef, a differenza di Siae, oltre a tutelare i diritti, si occupa di diffondere la musica. So che hanno fatto accordi con grandi catene di distribuzione". "Bisogna stare al passo coi tempi e sono convinto che prima o poi anche altri artisti sceglieranno Soundreef. Per questo il mio passaggio vuole essere una sorta di provocazione: mettere un po' di pepe secondo me non fa male né alla Siae, né a Soundreef, né soprattutto a noi autori che non possiamo che beneficiarne. Io - conclude - non sono mai stato d'accordo con il monopolio".

"Siamo felicissimi – commenta D’Atri – per l’arrivo di Gigi e questo ci testimonia che siamo sulla strada giusta dell’innovazione, e della necessità di cambiare garantendo meglio tutti, soprattutto i più deboli. Con la direttiva Barnier l’Unione europea ha preso atto della rivoluzione digitale in corso e della conseguente fine dell’era dei pochi monopoli che ancora resistono come quello italiano della Siae. Credo che presto assisteremo a un effetto domino. Abbiamo tanti contatti in fase avanzata di artisti che hanno espresso la loro volontà di cambiare, esercitando la libertà che la Direttiva riconosce loro".

La protezione del diritto d'autore in Italia ora parla anche inglese: non c'è più solo la Siae a fare da cane da guardia ai diritti dei musicisti, ma c'è la Soundreef, società costituita nel Regno Unito nel 2011, interamente controllata dalla società Soundreef Spa. Soundreef Ltd autorizza le imprese ad utilizzare e diffondere musica in esercizi commerciali ed eventi live e raccoglie e distribuisce compensi per conto di autori, editori, etichette discografiche e artisti. Più in dettaglio la Soundreef è un Ente di Gestione Indipendente (Independent Management Entity, Ime) secondo la Direttiva europea 2014/26/Eu, riconosciuta dall'Intellectual Property Office del Regno Unito che offre servizi alternativi a quelli delle tradizionali società di gestione collettiva dei diritti d'autore come Sgae, Gema, Siae e Sacem. Soundreef amministra e raccoglie compensi su oltre 150.000 brani utilizzati da un network sempre crescente di decine di migliaia di utenti business in Italia e nel mondo.

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