Sono nati negli anni 90', a 15 anni hanno cominciato a sparare, a 20 erano killer consumati e a 30, molti di loro, non sono arrivati. Michele Santoro fa il suo esordio alla Mostra del Cinema con 'Robinù', un documentario su quella che è stata definita "la mattanza dei bambini", una faida tra baby boss della camorra per il controllo dello spaccio della droga, che ha mietuto moltissime vittime, sia nello scontro tra gang rivali di giovanissimi che nelle ritorsioni de 'o Sistema, ovvero delle famiglie più potenti del napoletano. Il documentario, che ha ricevuto un lungo applauso oggi nella proiezione in anteprima per la stampa, verrà presentato ufficialmente domani dal giornalista al Lido e segue le storie di alcuni baby boss ora in carcere e dei loro coetanei e familiari fuori dalle sbarre, restituendo uno spaccato inedito e sorprendente di questa generazione assetata di potere e denaro, che considera "il kalashnikov meglio di Belen".