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Mostra Venezia: Olmi torna al Lido, un dialogo con Pontiggia nella sezione Classici

08 settembre 2016 | 11.56
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Mostra Venezia: Olmi torna al Lido, un dialogo con Pontiggia nella sezione Classici

“Sulla scorta di Camus, Olmi crede che ‘se vuoi che un pensiero cambi il mondo, prima devi cambiare te stesso’: guardando i suoi film, in fondo, possiamo cambiare anche noi”. Così il giornalista e critico de Il Fatto Quotidiano e la Rivista del Cinematografo Federico Pontiggia parla di 'E venne l’uomo – Un dialogo con Ermanno Olmi', prodotto da Rai Movie e diretto da Alessandro Bignami, che sarà presentato oggi, 8 settembre (ore 17.15, Sala Volpi), alla 73ma Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia nell’ambito della sezione Venezia Classici, dedicata ai classici restaurati e ai documentari sul cinema. Il film è un dialogo tra Pontiggia e il grande regista, in cui Olmi riflette sulla sua poetica, sui valori umani, le volontà umaniste e le aspirazioni solidali che la delineano, restituendo un cinema fatto di silenzi, capace con la forza della coerenza e dell’originalità di staccarsi dal rumore di fondo dell’audiovisivo contemporaneo.

Leone d’Oro alla carriera nel 2008, Palma d’Oro per L’albero degli zoccoli nel 1978, regista e sceneggiatore di opere universalmente apprezzate quali La leggenda del santo bevitore (1988), Il mestiere delle armi (2001) e Torneranno i prati (2014): Ermanno Olmi, da oltre 50 anni, racconta la realtà con il rigore di un cineasta che si sente e si vuole sempre agli esordi: “E’ l’ultimo dei grandi vecchi, e il primo dei grandi giovani del cinema italiano. Ha il rigore, il nitore e la curiosità – afferma Pontiggia - di rinnovarsi e stupirsi a ogni film, senza abbandonare la sottile linea rossa della sua poetica: l’umanesimo”.

Nato dalla passione per il Cinema e dall’esigenza di fare Servizio Pubblico, valorizzando il prezioso repertorio custodito nelle Teche Rai, E venne l’uomo è la testimonianza lucida e sincera, appassionata e profonda, commossa e divertita di un saggio, Ermanno Olmi, che per immagini, suoni e poesia continua ad alimentare il suo percorso autoriale, il nostro immaginario esistenziale e il comune desiderio di conoscere l’Uomo: “Incontrarlo significa – conclude Pontiggia - conoscere e riconoscere un cantore del silenzio per immagini e suoni, un profeta laico che ha fatto del cinema la sua missione, dei film le sue parabole, degli spettatori i suoi compagni”.

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