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Addio a Gian Luigi Rondi, decano dei critici cinematografici

22 settembre 2016 | 10.05
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Gian Luigi Rondi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Gian Luigi Rondi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Addio a Gian Luigi Rondi, il critico cinematografico che diede vita ai David di Donatello, morto nella notte nella sua casa romana. Rondi era nato a Tirano, in provincia di Sondrio, il 10 dicembre del 1921.

Decano dei critici cinematografici, aveva cominciato a muovere i primi passi nella professione nel 1946 scrivendo per 'Il Tempo' che l'anno successivo gli affidava la critica cinematografica, incarico ricoperto per tutta la vita. Nel 1949, per la prima volta, è membro della giuria della decima Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1950 comincia la collaborazione per il Giornale Radio che durerà fino al 1995.

Negli anni '50 si dedica anche alla stesura di sceneggiature. Collabora con registi come Georg Wilhelm Pabst, Joseph L. Mankiewicz, René Clair, Jean Delannoy e Ladislao Vajda. Contribuisce, soprattutto, alla realizzazione di alcuni documentari di carattere storico e biografico e ne firma anche alcuni come regista. Intanto prosegue l'attività di critico e di saggista, quella di docente universitario insegnando storia del cinema italiano all'Università per Stranieri di Perugia e all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e storia ed estetica del cinema alla Pontificia Università Gregoriana di Roma.

Negli anni Sessanta comincia la sua collaborazione anche per la televisione. Cura, infatti, diversi cicli cinematografici dedicati a grandi registi. Rondi prende parte, inoltre, alle giurie dei più grandi festival di tutto il mondo. Dopo Venezia arrivano infatti Berlino (1961), Cannes (1963), Rio de Janeiro (1965), San Sebastian (1968). Importante l'opera di riforma degli Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento, che dal 1966 in poi saranno monografici, dedicati ogni anno ad un autore. Rondi li dirige fino al 1990. Nel 1970 fonda il 'Festival delle Nazioni di Taormina' del quale è anche direttore artistico.

Nel 1971 entra a fare parte della Biennale di Venezia come commissario, incarico che lascia dopo due anni in polemica per la mancata riforma dell'ente, e nel primo anno come commissario ne venne chiesto il licenziamento per l'inserimento del film 'I diavoli alla mostra di Venezia'.

Torna a far parte della mostra lagunare nel 1983 e, nei quattro anni nei quali è direttore, è protagonista anche di discusse scelte, come l'esclusione dalla selezione del film 'Velluto blu' di David Lynch, interpretato da una giovane Isabella Rossellini. In seguito presiede il Festival di Locarno, nel 1988.

Viene poi nominato, dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, membro del Consiglio direttivo della Biennale di Venezia, con durata quadriennale. Rondi viene inoltre nominato, il 3 marzo 2011 dal governo commissario straordinario della Siae, la Società Italiana Autori ed Editori ed è Cavaliere di Gran Croce e Grande Ufficiale della Repubblica Italiana e Legion d'Onore di Francia.

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