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Prix Italia: i vincitori, a Gran Bretagna e Francia la parte del leone

02 ottobre 2016 | 12.11
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Un'immagine del doc 'Exodus: breaking into Europe' di James Blueme, premiato al Prix Italia
Un'immagine del doc 'Exodus: breaking into Europe' di James Blueme, premiato al Prix Italia

C’è l’Europa che si interroga sul tema dei migranti, ma anche sul ruolo dell’informazione e sul proprio patrimonio storico e culturale, nelle opere sul podio del 68esimo Prix Italia che si conclude oggi a Lampedusa. Tra i vincitori delle sezioni Tv, Radio e Web, e dei Premi Speciali, spiccano Regno Unito (tre premi e una menzione speciale), Francia (due premi e una menzione speciale), mentre Svizzera, Norvegia, Olanda e Danimarca si dividono gli altri riconoscimenti. Alla Romania, infine, una menzione speciale.

Per la Tv è un doc della Bbc a fare la parte del leone: ‘Exodus: breaking into Europe’ di James Bluemel si aggiudica la Sezione Documentario televisivo e il Premio Speciale Presidente della Repubblica Italiana, raccontando la migrazione dalla Siria attraverso i suoi protagonisti, dando loro in mano la telecamera. Per i giurati “un film che restituisce dignità e umanità ai migranti. Un doc essenziale per il presente e il futuro, che dona speranza al mondo”. Ancora Gran Bretagna, con Channel 4, nella Sezione Fiction Tv: vince ‘Cyberbullismo’ di Ben Chanan che – scrivono i giurati - “rappresenta con successo un tema sociale attuale in modo visivamente innovativo e formalmente originale”. Menzione speciale, invece, per ‘Non mi abbandonate’ di France 2.

Nella Sezione Performing Arts si impone l’Olanda con ‘Paolo Ventura. Un Uomo evanescente’ di Erik van Empel per l’emittente Npo. “E’ un viaggio inaspettato – scrivono i giurati – in un mondo senza tempo. Il regista ci accompagna nella vita di un illusionista unico e nel suo magico mondo di immagini”. Nella stessa sezione, Menzione speciale per la Bbc con ‘Rudolf Nureyev – Danzare per la libertà’. Per la Radio è la francese Arte Radio ad aggiudicarsi la sezione Documentario e Reportage con ‘La rivoluzione non sarà trasformata in podcast’ di Olivier Minot. “L’opera – si legge nella motivazione – riflette, attraverso un uso fantasioso del materiale d’archivio sulla contemporaneità dell’azione politica e sul ruolo del giornalista in modo personale e sincero”. Di nuovo la Francia, con Radio France, protagonista della sezione Radio Drama: vince ‘Il dolore’ di Caroline Guiela Nguyen, Alexandre Plank, Antoine Richard. “Un’opera che indaga il rapporto tra una donna e suo fratello – recitano le motivazioni – attraverso il prisma della morte del padre, con una recitazione estremamente verosimile e naturale. Un’opera che richiede con dolcezza all’ascoltatore di confrontarsi con i molti aspetti del dolore ineluttabile”. Nella stessa sezione, Menzione speciale per “La Bibbia Nera di William Blake” dell’emittente rumena Ror.

Per la Sezione Radio Musica, infine, vince la Nrk norvegese con ‘Il canto della natura che so cantare. Sulle strade selvagge di Tuva, in Siberia’ di Guri Skeie, un documentario di viaggio sul tradizionale canto gutturale praticato dal popolo di Tuva. “Una narrazione personale e discreta – scrive la giuria – ci guida attraverso la loro cultura nomade e ci mostra l’impatto che questa esercita sul realizzatore”. Per la Sezione Web, primo posto per la Svizzera con la Rts e il suo “Exils” di Nicolae Schiau dedicato al tema della migrazione. “Questo progetto – secondo la giuria – documenta come i mezzi di servizio pubblico possano utilizzare vecchie e nuove tecnologie in modo efficace e ed efficiente per potenziare l’impatto giornalistico”. Per i Premi Speciali, la giuria presieduta da Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa e Linosa, ha scelto di conferire il Premio Speciale Presidente della Repubblica Italiana ancora a ‘Exodus: breaking into Europe’ della Bbc. “Questo lavoro – scrivono i giurati – documenta in modo innovativo, commovente e senza retorica le terribili conseguenze della guerra in Siria e il viaggio di migliaia di persone verso l’Europa”. Dedicato a rifugiati in fuga dalla guerra in Siria è anche il documentario vincitore del Premio Speciale Signis “Pronto, è la Siria?” firmato da Lone Hoeck, Mai Rasmussen e Jakob Rasmussen per la danese Dr. “Un documentario – è la motivazione - che dà voce ai rifugiati che scappano dalla Siria verso l’Europa e che possono continuare, nonostante tutto, a restare in contatto con i loro affetti a casa”. In questa edizione, infine, il Prix Italia ha inaugurato una collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e premia la migliore opera del progetto ‘L’Europa inizia a Lampedusa’. A vincere è la scuola Galileo Galilei di Trieste con ‘No island is just an island’.

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