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Teatro: Lucrezia Lante della Rovere, 'Io sono Misia' al Piccolo Eliseo

16 ottobre 2016 | 15.00
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Lucrezia Lante della Rovere, 'Io sono Misia' in scena al Piccolo Eliseo
Lucrezia Lante della Rovere, 'Io sono Misia' in scena al Piccolo Eliseo

Dopo il successo di 'Malamore' (Premio Flaiano), Lucrezia Lante della Rovere continua a dar vita a profili di donne straordinarie che hanno costruito la cultura del ‘900.

Porterà in scena, per la regia di Francesco Zecca e un testo inedito del poeta Vittorio Cielo, 'Io sono Misia. L'ape regina dei geni' (debutto il 26 ottobre al Piccolo Eliseo ), rivelando al pubblico italiano l’incredibile storia e la fascinosa personalità di Misia Sert, origini polacche, pianista di talento, allieva di Fauré e apprezzata da Lizst, straordinaria mecenate a cui si deve la scoperta, tra gli altri, di Coco Chanel.

Tre ricchi e colti matrimoni alle spalle (con Thadée Natanson, fondatore della 'Revue Blanche', con il magnate della stampa Alfred Edwards ed infine con il pittore spagnolo José -Maria Sert) grazie ai quali Misia Sert sosteneva, anche finanziariamente, le sue avventure artistiche. Fu lei a 'riscattare' con 4mila franchi i costumi di 'Petrushka', balletto firmato da Fokine su musiche di Stravinskij per i Ballets Russes di Diaghilev.

Ravel le dedicò 'Le Cygne' e 'La Valse', ispirò a Cocteau il ruolo della principessa nel romanzo 'Thomas l'imposteur'

Donna di indubbio fascino, generosissima, finanziò molte delle avventure artistiche del '900. Il salotto del suo appartamento in rue de Rivoli, di fronte i giardini delle Tuileries, si trasformò ben presto in un cenacolo per artisti, politici, uomini di cultura. Picasso, Paul Morand, Pierre Reverdy, Serge de Diaghilev.

Maurice Ravel le dedicò 'Le Cygne' e 'La Valse', mentre lo scrittore Paul Morand scrisse che Misia Sert ( il suo vero nome era Marie Sophie Olga Zenaide Godebska) ''riusciva a riunire intorno a sé i grandi geni della scena internazionale. E tutti erano, incondizionatamente, innamorati di lei''.

Fu ritratta da Renoir e da Toulouse Lautrec, ispirò Jean Cocteau per il personaggio della principessa nel romanzo 'Thomas l'imposteur' e fu definita da Proust ''un monumento di storia, collocata nell'asse del gusto francese come l’obelisco di Luxor nell'asse degli Champs Elysées''.

Proust la ritrasse nella 'Recherche' nei panni della principessa russa Yourbeletjet e di madame Verdurin

Il grande romanziere francese Proust la 'ritrasse' nella sua 'Recherche' nei panni della principessa di origine russa Yourbeletjet e di madame Verdurin.

Si legge, proprio nelle pagine di 'Sodoma e Gomorra': ''la principessa Yourbeletjef, giovane madrina di tutti quei grandi uomini nuovi che fa la sua apparizione nel proprio palco ai Balletti inalberando sulla testa un'immensa, tremante aigrette sconosciuta alle parigine che cercavano tutte di imitarla''.

''Si potè credere che quella meravigliosa creatura - si legge ancora nella 'Recherche' proustiana - l'avessero portata nei loro innumerevoli bagagli, come il loro tesoro più prezioso, gli stessi danzatori russi''. Lo spettacolo sarà replicato sino al 13 novembre.

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