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Danza: La Scala a Parigi con il 'Lago' firmato da Ratmansky

06 novembre 2016 | 14.43
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Nicoletta Manni e la compagnia del Teatro alla Scala nel 'Lago dei cigni' di Ratmansky
Nicoletta Manni e la compagnia del Teatro alla Scala nel 'Lago dei cigni' di Ratmansky

Lo scorso anno, con 'Giselle', il Balletto della Scala era tornato a Parigi dopo 13 anni dalla precedente e prima trasferta parigina. Ora un nuovo appuntamento attende il pubblico francese a novembre.

Al Palais des Congrès il Corpo di Ballo della Scala, diretta da Frédéric Olivieri, presenterà per la prima volta in trasferta il suo più recente ingresso in repertorio, Il lago' curato da Alexei Ratmansky nato in coproduzione con l’Opernhaus di Zurigo, dove ha debuttato lo scorso febbraio, e presentato per la prima volta dagli artisti scaligeri a Milano il 30 giugno.

La messa in scena della 'Bella addormentata' ha portato la Scala a vincere il Fedora- Van Cleef & Arpels Prize for Ballet e il premio Danza &Danza per la migliore produzione classica del 2015, ora con 'Il lago dei cigni' di Alexei Ratmansky ha messo ancora in moto la sua straordinaria capacità artistica al servizio della partitura di Čajkovskij, per dare nuova vita a questo balletto immortale di Marius Petipa e Lev Ivanov.

Ratmansky è ritornato sui passi di Petipa e Ivanov, al Teatro Mariinskij nel 1895

'Il lago dei cigni' è il balletto più amato, quasi simbolo e icona del balletto stesso. Da un attento lavoro di studio delle notazioni Stepanov, custodite presso la Harvard Theatre Collection, ma anche di altri documenti del tempo, Ratmansky è tornato sui passi di Petipa e Ivanov al Teatro Mariinskij nel 1895, nel rispetto dello stile e delle intenzioni di Petipa, con uno sguardo rispettoso, sensibile e vivo.

Nei ruoli di Odette/Odile e di Siegfried si alterneranno Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko (5, 10 e 13 novembre), Vittoria Valerio e Claudio Coviello (9 e 12 novembre), Martina Arduino e Nicola Del Freo (nella recita pomeridiana del 12 novembre).

La Hungarian Symphony Orchestra Miskolc, diretta da Rossen Milanov, eseguirà la prima versione della partitura, più breve e con alcune differenze rispetto alle usuali versioni, dopo aver diretto il balletto al debutto a Zurigo. Nello stesso periodo anche la compagnia dell'Opera di Parigi sarà in scena, all'Opéra-Bastille, con il 'Lago dei cigni' nella versione di Rudolf Nureyev.

Prima versione del 'Lago' in scena alò Mariinskij di San Pietrioburgo, protagonista l'italiana Pierina Legnani

Secondo Ratmansky il mito del 'Lago' nasce dall’incontro di diversi fattori. Il simbolismo della dualità tra il bianco il nero, la commistione di grandi sentimenti e quadri fantastici, fantasie archetipiche e tecnica stupefacente, che si sviluppa sulla musica sensibile e profondamente emotiva di Čajkovskij, una delle prime grandi partiture per balletto, un’opera d’arte sinfonico-drammatica.

E fu la versione andata in scena nel 1895 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo a conferire una forma rigorosa e una efficacia scenica a quella creazione, che nella sua prima edizione nel 1877 al Teatro Bol’šoj non ebbe quell’effetto dirompente nato dalla collaborazione di Marius Petipa e Lev Ivanov. Per entrambi il culmine di una lunga carriera, e che vide protagonista l’italiana Pierina Legnani.

Il lavoro di studio delle notazioni realizzate su questa edizione è stata di incredibile ispirazione e ha permesso a Ratmansky, grazie anche ad altre fonti come recensioni, testi di produzione, descrizioni, memorie dei danzatori, disegni dei costumi, di avvicinarsi all’originale e poter capire e scoprire come fosse la coreografia del primo allestimento, per aderire quanto più possibile all’intento di Petipa, fissato nella notazione.

L'alletimento evoca il Medioevo e i preraffaeliti -

Notazione che ove non completa, è stata integrata con altre fonti, come film inglesi o russi. La danza spagnola viene eseguita in una coreografia tradizionale di Aleksander Gorskij e la napoletana appare in una versione di Nikolaj Sergeev partendo da Lev Ivanov.

Non si tratta di una ricostruzione. L’allestimento, infatti, firmato da Jérôme Kaplan, ha tenuto conto delle indicazioni sull’ambientazione e gli schizzi delle scene contenuti nelle notazioni. Accanto ai costumi originali si è ispirato anche al movimento artistico inglese dei preraffaelliti ed evoca il Medioevo, per ritrovare lo spirito del lavoro originale.

Ed ecco che in scena affiorano dettagli di grande suggestione. Umanità, drammaticità e grazia, che permetteranno al pubblico di poter capire la struttura del balletto originale, l’equilibrio tra danza e pantomima, lo sviluppo della vicenda e dei personaggi e il senso di una differente tecnica classica.

Notazioni psicologiche, azione e drammaturgia, il 'Lago' è una grande storia d'amore

Tornando alle fonti, nella delineazione della ballerina-cigno ci si allontana dal manierismo dell’imitazione di un cigno, e emerge una più evidente connotazione di fanciulle. I cigni, infatti, hanno un aspetto differente, con tutu più simili a una gonna rispetto alle versioni classiche. Molti i personaggi maschili nelle scene con i cigni. Non solo il principe, ma anche i suoi amici e cacciatori.

Quando Siegfried incontra Odette è presente anche il suo migliore amico Benno e la scena culmina in un pas de trois. Ci sono cigni bambini e cigni neri. Sul piano coreografico, poi, le scene di insieme emergono nella loro costruzione complessa e molto suggestiva, e seguendo Petipa, coreograficamente le estensioni sono meno accentuate. Ci si concentra sul lavoro dei piedi, l’uso del collo e della espressività del viso.

Dalla notazione emerge anche la presenza di molta azione, momenti psicologici, che danno il senso dell’intreccio, e portano a presentare la vicenda come una storia d’amore umana, più che come simbolo di classicismo. Vengono recuperati gli elementi di pantomima, che nelle edizioni successive furono tagliate o trascurate e che emergono nella loro importanza per lo sviluppo della storia e dei personaggi.

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