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Rai1 sfida l'auditel con Bollani, dal 10 novembre si parla jazz

08 novembre 2016 | 19.10
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Stefano Bollani, nel corso della presentazione de 'L'importante è avere un piano' negli studi Voxson
Stefano Bollani, nel corso della presentazione de 'L'importante è avere un piano' negli studi Voxson

Rai1 sfida l’auditel con Bollani, chiamato dal direttore della rete ammiraglia Andrea Fabiano per realizzare e condurre uno spettacolo inedito per la prima rete Rai: ‘L’importante è avere un piano’, prodotto in collaborazione con la Ballandi Multimedia, e in onda a partire dal 10 novembre ogni giovedì in seconda serata, per sette puntate cui prenderanno parte musicisti e attori in vesti inconsuete. “Sono contento di inaugurare questo ‘late show’ su Rai1 - dice il direttore Andrea Fabiano durante la presentazione che si è svolta negli studi Voxon dove si terrà il programma- e riportare così l’intrattenimento di qualità in seconda serata. Quando abbiamo contattato Stefano era stupito. Aveva fatto altre cose con la Rai ma non con Rai1. Dalla sorpresa, però, si è velocemente passati alla proposta. L’idea è di portare su Rai1 i talenti più interessanti del panorama artistico, cercando di percorrere strade inconsuete. Ci sarà spazio, quindi, per il jazz su Rai1, anche sfidando l’auditel”. “Non possiamo andare sempre sul sicuro - spiega Fabiano - Dobbiamo anche intraprendere nuove strade e quindi sono entusiasta di sfidare l’auditel. Abbiamo scelto non a caso la seconda serata, un terreno su cui si può correre qualche rischio in più. Resta comunque una sfida”.

Una sfida che Stefano Bollani ha accolto effettivamente con un certo stupore: “Ho trovato strano che mi cercassero il direttore di Rai1 e Bibi Ballandi. E ho fatto di tutto per non fare il programma, all’inizio, chiedendo moltissime cose alle quali, però, mi hanno detto di sì. Così ho dovuto accettare e da quel momento ho iniziato a lavorare con entusiasmo”. E l’auditel? “Cos’è l’auditel? – scherza il jazzista – io non sono un professionista della televisione. Sono piuttosto un turista e per fortuna c’è il direttore Fabiano che se ne deve occupare”. Ma se ‘L’importante è avere un piano’, qual è il piano di Bollani? "E’ divertirsi - sorride il jazzista - Resto convinto che se non sono io il primo che si diverte, le persone che ci guardano da casa non si divertono. E noi ci stiamo già divertendo molto (sono state già registrate 5 puntate, ndr). Il piano, poi, è anche chiarire che la lingua italiana ha un po’ esagerato - scherza - Abbiamo troppe parole, mentre in inglese e in francese c’è solo to play o jouer, che vuol dire suonare, giocare, recitare. Il punto è, quindi, che suonare è giocare ed è anche recitare. E in questo programma vengono tutti a ‘giocare la musica’, improvvisando insieme per la prima volta".

"Lo stesso vale anche per me - spiega - perché la Resident Band che è con me nel programma (formata da Jeff Ballard alla batteria e Gabriele Evangelista al contrabbasso, ndr) in realtà non resta sempre nella stessa formazione. E quindi tutti ci ritroviamo a improvvisare e suonare con altri musicisti per la prima volta. C’è di tutto, anche attori che svelano al pubblico la loro passione per la musica. Nessun attore - precisa - fa cose che non sa fare, rivelando piuttosto doti insospettabili e sorprendenti, come quelle di Valerio Mastandrea che suonerà la batteria". Più conduttore o più musicista? "Non sono adatto a fare il conduttore e a fare le interviste. Io chiacchiero con musicisti e ospiti, come se fossimo a casa a suonare. Parlo anche di musica - racconta - e ci saranno, in particolare, tre rubriche fisse: in una parliamo di musicisti diversamente noti, quelli cioè che non hanno avuto la fortuna di essere conosciuti; in un’altra si racconta la storia dei sette nani come in una fiaba dove ogni nano ha velleità musicali difficili da realizzare, volendo entrare a tutti i costi nella band di Biancaneve".

"L’idea è nata – spiega Bollani - dopo che qualcuno aveva capito ‘L’importante è avere un nano’ invece che ’L’importante è avere un piano’ e in considerazione del fatto che il numero sette era comunque ricorrente: le puntate sono 7 e le note sono 7. Così i nani". Ma c’è un’altra rubrica ancora: "Al termine di ogni puntata c’è un ‘video della buonanotte’ realizzato da Valentina Cenni nel ruolo di fata del sonno . L’ho voluto espressamente per scaricare l’adrenalina. Per me la cosa più difficile dopo aver giocato con la musica è andare a dormire. Ci vuole qualcosa che ti aiuti ad addormentarti e Valentina è perfetta visto che mi accompagna verso il sonno anche a casa: stiamo insieme".

"La musica è tutto" per Bollani. "Se non ci fosse stata - dice - io avrei dovuto fare un lavoro vero. Detto questo la musica è davvero il mondo stesso perché la vita è vibrazione come dicono i fisici quantistici e quindi suono". Questa volta però il jazzista non la racconterà in modo didattico sulla falsa riga di quello che aveva fatto nella trasmissione ‘Sostiene Bollani’ su Raitre. "'L’importante è avere un piano – scandisce il musicista – è uno show. Tutti gli ospiti li ho scelti personalmente io sulla base di criteri artistici, certo, ma anche sentimentali. Per motivi diversi sono innamorato del modo di fare musica di ognuno di loro". E gli ospiti della prima puntata? “De Gregori, Mannoia e Cameron Carpenter, organista che suona uno strumento tutto suo. Un organo che si è fatto costruire e che lui suona anche con i piedi. Ma c’è anche Claudio Santamaria che interviene anche durante la puntata, è un po’ il mio partner”. E, questa è un’altra chicca’, canta.

Nel prosieguo tanti altri nomi di peso, oltre a quelli già citati: da Renzo Arbore a Elio, da David Garrett a Andrew Bird, da Ornella Vanoni a Enrico Rava, e poi The Vegetable Orchestra, Max Gazzè, Samuele Bersani, Daniele Silvestri, Vinicio Capossela, Hamilton De Holanda, Michael Kiwanuka, Manu Katchè, Bandabardò, Juniorchestra di Santa Cecilia, Igudesman & Joo, Neri Marcorè, Lillo & Greg, Antonio Rezza, Chucho Valdes, Silvia Perez Cruz, Yamandu Costa, Irene Grandi, Carmen Consoli, La batteria, Jan Bang, il trio Daniele Sepe, Nico Gori e Bernardo Guerra, Chano Dominguez e Barbara Casini. 'L’importante è avere un piano' è un programma di Stefano Bollani, scritto con Fosco D’Amelio, Simone Di Rosa, Rosaria Parretti. Le scene sono di Luigi Dell’Aglio. La fotografia è di Eugene O’Connor e John McCullagh. La regia di Cristian Biondani. Ma il padre del programma, che ha osato davvero, sfidando l'auditel della rete ammiraglia è Andrea Fabiano. Vedremo cosa succederà giovedì prossimo. E speriamo che la teoria di Bollani sia vera: "Sono convinto che sia l’offerta a stimolare la domanda. Se dai agli spettatori certe cose, le chiederanno, altrimenti non le chiederanno mai".

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