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'Essere Rossana Rossanda', nel doc di Mara Chiaretti la Rossanda che non ti aspetti

21 novembre 2016 | 11.56
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Rossana Rossanda
Rossana Rossanda

Un lunghissimo ed emozionato applauso ha accolto ieri, al Cinema Nuovo Sacher di Roma, l'affollata proiezione di 'Essere Rossana Rossanda', il documentario di Mara Chiaretti sulla ex dirigente del Pci e cofondatrice del Manifesto, oggi 92enne. Il doc ricostruisce l'avventura politica di Rossanda, con l'ausilio di cinque interlocutori (Carlo Freccero, Philippe Daverio, Sandro Lombardi, Fabrizio Barca e Nadia Fusini) che con lei ripercorrono alcune tappe fondamentali: dalla sua esperienza di partigiana all'ingresso nel Pci, dal rapporto con Togliatti alla radiazione dal partito, dal '68 al rapporto con il movimento femminista, dalla fondazione del 'Manifesto' al suo addio al giornale nel 2012, annunciato da lei stessa con un breve articolo in prima pagina, nel quale prendeva atto della "indisponibilità al dialogo" della redazione.

Ma il film di Mara Chiaretti riesce ad indagare la Rossanda da un punto di vista non solo politico ("era il mio obiettivo ma è stato difficilissimo da realizzare perché a Rossana interessava parlare solo di politica", confessa la regista): così viene fuori ad esempio che l'ex dirigente del Pci, pur essendo atea, frequentava assiduamente l'eremo di Monte Giove dove partecipava a intere giornate di confronto fra credenti e non credenti; o che avrebbe tanto desiderato assomigliare ad Ava Gardner, perché il suo sguardo lasciava intendere che oltre alla bellezza possedesse una certa personalità; che si interessava alla pop art, così poco in voga tra i 'comunisti del secolo scorso', e che dedicava grande attenzione al suo aspetto ("io e una mia amica di Genova fummo tra le prime nel partito ad utilizzare un poco di ombretto") e alla moda.

In platea, ad assistere alla première del documentario, tanti personaggi che, a vario titolo, hanno incrociato la storia di Rossanda e quella della regista e sua amica Mara Chiaretti: dal 'padrone di casa' Nanni Moretti, che ha introdotto con la Chiaretti la proiezione, a Liliana Cavani, da Pappi Corsicato a Valentino Parlato, da Mario Tronti a Barbara Salabè, da Beppe Vacca a Patrizia Cavalli, da Riccardo Barenghi a Norma Rangeri, attuale direttrice del 'Manifesto'. Proprio all'odierno gruppo dirigente del giornale che contribuì a fondare, Rossanda si rivolge quando rispondendo ad uno dei suoi 'intervistatori' dice che tornerebbe volentieri a scrivere sul 'Manifesto': "Ma sono loro che dovrebbero chiedermelo", chiosa, dimostrando di mantenere intatta la sua indole di 'combattente'.

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