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Musica: Giulia Ananìa, on air "RomaBombay" con l'incontro-scontro tra civiltà

24 novembre 2016 | 14.54
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Musica: Giulia Ananìa, on air

Cantautrice, poetessa e autrice per grandi protagonisti della scena musicale italiana tra cui Nek, Malika Ayane ed Emma Marrone. Tutto questo è Giulia Ananìa, la poliedrica artista che da domani sarà in radio e in digitale con il suo nuovo singolo 'RomaBombay' che anticipa l’album in uscita a marzo 2017 su etichetta Bassa Fedeltà. Dopo l’esperienza di Sanremo nel 2012, Giulia Anaìa desidera tornare protagonista delle sue canzoni dando voce in prima persona alla sua visione di musica che coniuga pop e amore del racconto contemporaneo e lo fa con un brano che parla di integrazione, uno dei temi più scottanti del momento, nello stile mai banale di Giulia Ananìa.

"RomaBombay è una nuova città: non è né Roma né Bombay. Non è Istanbul né Londra, né Milano né Damasco , non è New York né Pechino. E’ l’incontro di tutte queste città insieme, di un’infinità di culture, di sentimenti, passioni, di scontri e incontri di civiltà, da accogliere non con paura ma come una nuova infinita possibilità - racconta Giulia - E’ un ritratto feroce e dolce che parte da Roma e dalla crisi dell’Italia di oggi sfiorando la politica da lontano, dal momento che sembra quasi non avere più alcuna importanza nella vita dei singoli".

“RomaBombay” è anche un concerto-evento che si terrà il primo dicembre al Teatro di Ostia Lido. In questa serata speciale Giulia Ananìa avrà come special guest l’attore Francesco Montanari che interpreterà le poesie inedite scritte per RomaBombay da Er Pinto dei Poeti der Trullo e Luca Vecchi dei The Pills che per la prima volta ha diretto un videoclip proprio per “RomaBombay”.

“Tra barbieri del bangladesh, alimentari multietnici e ristoranti cinesi assistiamo ad un tour della capitale a dir poco insolito. Una coppia di circostanza, composta da un bimbo indiano di tre anni e una ragazza dai capelli biondi -che tutto sembra fuorché una figura materna- ci accompagna in una Roma lontana da quella de La Grande Bellezza di Sorrentino. Una Roma fatta di risciò, mercati rionali, zoo deserti e luci al neon dei centri slot: parrocchie del gioco d’azzardo. E’ un Viaggio di Kikujiro peculiare e malinconico. Fatto sì di nostalgia, ma anche di nuove speranze e di integrazione. E forse persino di lascito. Chi può saperlo”, commenta Luca Vecchi.

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