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Teatro: all'India in scena 'Sette meditazioni intorno a Giorgione'

07 febbraio 2017 | 15.43
LETTURA: 4 minuti

Una scena di 'Rivelazione', lo spettacolo in scena al Teatro India di Roma, dedicato a Giorgione
Una scena di 'Rivelazione', lo spettacolo in scena al Teatro India di Roma, dedicato a Giorgione

Da martedi' prossimo al 19 febbraio l’arte torna ad essere protagonista sul palcoscenico del Teatro India con 'Rivelazione. Sette meditazioni intorno a Giorgione' spettacolo della Compagnia Anagoor che insieme a Laura Curino racconta le inquietudini, le opere, il tempo di una delle personalità più enigmatiche della storia dell’arte.

Rivelazione propone una riflessione sulla misteriosa e rivoluzionaria esistenza del pittore di Castelfranco Veneto attraverso un carosello di parole, documenti, versi poetici, immagini delle sue opere e particolari di una Venezia a cavallo tra il XV e XVI secolo, esposti da un narratore di fronte a uno schermo.

Ed infatti, solo in scena, ci sarà Marco Menegoni, con la sua voce e il suo copione, e alle sue spalle proiezioni di paesaggi, volti, frammenti. Sono i dipinti muti del Giorgione, accarezzati da uno sguardo attento, mentre la scintilla dell’interazione con la lettura scenica riaccende in essi un’insospettata vitalità.

Una lezione d'arte poetica. Saranno raccontati l'artista, il suo tempo, le creazioni, il clima che le pervade

Così, in una sorta di lezione d’arte, poetica, sono raccontati l’artista, il suo tempo, il respiro delle sue creazioni, il clima che le pervade. Scritto da Laura Curino e Simone Derai, che ne cura anche la regia, 'Rivelazione' è la condivisione sincera di una ricerca e un ponte verso altre opere. ''Volgiamo insieme lo sguardo verso le sette stelle di una ideale costellazione Giorgione – hanno spiegato gli attori della Compagnia Anagoor – Per ciascun astro vi proponiamo una meditazione''.

Silenzio, natura umana, desiderio, giustizia, fede, diluvio e tempo sono i temi che nutrono le sette contemplazioni di altrettante opere di Giorgione, ovvero la Pala, i ritratti, la Venere Dormiente, la Giuditta, i Tre Filosofi, la Tempesta, il Fregio. Alla Pala e al Fregio, le due opere conservate a Castelfranco, il compito di aprire e chiudere il cerchio di questo piccolo e prezioso firmamento.

Sette opere del pittore danno adito ad altrettante meditazioni che sarebbe più giusto definire 'immedesimazioni'. Nella biografia dell’autore, nel suo contesto storico, nei personaggi da lui ritratti, nelle intenzioni espressive.

Spettacolo fluido e accattivante in grado di coniugare una lectio di storia dell'arte con i meccanismi scenici teatrali

La dimensione chiusa nella tela è continuamente trapassata e il mondo che appare in filigrana viene esplorato e infervorato da una fresca curiosità, in cui si manifestano il rispetto per il passato, l’attenzione per l’immagine, una sensibilità non comune di penetrazione nel gesto pittorico e scenico.

Anagoor con la complicità di Laura Curino, i video dello stesso Simone Derai e Moreno Callegari, e il sound design a cura di Mauro Martinuz, portano in scena il racconto di Giorgione ritratto dagli occhi di chi lo frequenta fin dall’infanzia e lo rivela per storie concentriche all’ 'ospite stupefatto', come rivolgendo lo sguardo verso una costellazione ideale in cui ad ogni astro corrispondono i temi che nutrono le sette contemplazioni delle sue opere.

Uno spettacolo fluido e accattivante, in grado di coniugare una lectio di storia dell’arte con i meccanismi scenici teatrali, evocando con la forza trascinante della poesia un mondo misterico.

Lo spettacolo si inserisce nel percorso 'Ritratto d'Artista'

Lo spettacolo si inserisce nel percorso 'Ritratto d'Artista' che si compone di creazioni sul senso del teatro e sul mestiere dell’attore, come all’Argentina dove Roberto Herlitzka diventa Minetti, ritratto di un artista da vecchio, che nel 1976 Thomas Bernhard dedica all’omonimo attore tedesco, ora nella messinscena di Roberto Andò.

Oppure come al Teatro India dove i ritratti diventano biografie teatrali con Anna Bonaiuto nella 'Divina Sarah', scritto da Eric-Emannuel Schmidt, diretto da Marco Carniti (dal 21 febbraio). 'Mani' in scena all’Argentina con Riccardo Caporossi, il teatrante-artigiano che costruisce 'Mura' (dall’8 marzo).

Completa il percorso, una finestra aperta all’India sul panorama teatrale romano con Lisa Ferlazzo Natoli (dal 28 marzo), Eleonora Danco (dal 10 marzo) e due retrospettive d’artista dedicate al lavoro e alla ricerca del duo Timpano/Frosini (dal 28 febbraio) e di Lucia Calamaro (dal 3 maggio).

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