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All'Argentina 'Non ti pago' di Eduardo, ultima regia del figlio Luca

11 febbraio 2017 | 19.13
LETTURA: 5 minuti

Una scena di 'Non ti pago', di Eduardo De Filippo, per la regia del figlio Luca - (foto di Filippo Manzini)
Una scena di 'Non ti pago', di Eduardo De Filippo, per la regia del figlio Luca - (foto di Filippo Manzini)

Dal 21 febbraio al 5 marzo in scena al Teatro Argentina 'Non ti pago' di Eduardo De Filippo, l'ultima regia e l'ultimo successo del figlio Luca scomparso nel 2015. Fedele ai tempi e alla scrittura del padre, ma capace al contempo di infondere una nuova identità al testo, pur nel solido rispetto della tradizione e in continuità con lo spirito originario, Luca De Filippo lascia in eredità agli spettatori una regia solida, capace di dosare al meglio la risata e l’inquietudine, momenti riflessivi e azione irresistibile. Gianfelice Imparato, che si è formato con Eduardo, si dimostra un sostituto pienamente all’altezza nei panni di Ferdinando Quagliuolo, il surreale gestore di un botteghino del lotto a Napoli. La commedia si sviluppa intorno ai divertenti tentativi di Ferdinando di appropriarsi del biglietto vincente con esasperate contese e grottesche maledizioni, mentre l’impiegato Mario Bertolini, suo futuro genero, colleziona vincite su vincite interpretando i sogni. (FOTO)

'Non ti pago' è più di uno spettacolo, è un piccolo gioiello pieno di ironia, ritmo e vitalità, un omaggio a Luca, grande attore e regista, a poco più di un anno dalla sua scomparsa (tra i protagonisti anche la moglie, Carolina Rosi). Forse il modo migliore per ricordarlo e per proteggere l’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale napoletana e italiana. Scritta nel 1940, la commedia è un perfetto meccanismo comico dove, tra sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente e sfaccendata, si racconta la cruda realtà quotidiana fatta di paure, angosce e miseria, senza rinunciare però alla speranza, all’illusione, all’ingenua attesa di un colpo di fortuna che determini un futuro migliore.

Una storia che unisce pensiero ed azione, inquietudine e riso, dinamismo e riflessione, con quella sottile leggerezza tipica delle commedie di Eduardo. Il protagonista è un personaggio ambiguo e surreale, che vive tra sogno e realtà. Gestore di un botteghino del lotto a Napoli è un accanito giocatore eccezionalmente sfortunato. Al contrario un suo impiegato Mario Bertolini, suo futuro genero, interpretando i sogni, colleziona vincite su vincite e addirittura un giorno gli capita di vincere una ricca quaterna di quattro milioni delle vecchie lire datagli in sogno proprio dal defunto padre del suo datore di lavoro. Accecato da una feroce invidia, Don Ferdinando si rifiuta di pagargli la vincita e rivendica il diritto di incassare la somma. Don Ferdinando sostiene che lo spirito di suo padre avrebbe commesso un involontario scambio di persona recandosi per errore nella vecchia abitazione della famiglia Quagliuolo, dove ora risiede il giovane Bertolini. Nei panni del protagonista Ferdinando Quagliuolo, Gianfelice Imparato, a cui si affianca una compagnia appassionata e unita intorno a Carolina Rosi, nel ruolo di Concetta, la moglie di Ferdinando, il ritratto di una donna dalle tante e diverse sfumature. Inquieta e al tempo stesso concreta.

Nel cast anche Nicola Di Pinto (Aglietiello), Massimo De Matteo (Mario Bertolini), Gianni Cannavacciuolo (padre Raffaele), Giovanni Allocca (l’avvocato Strummillo) e Paola Fulciniti (Erminia e Carmela); accanto a loro i giovanissimi Carmen Annibale, Viola Forestiero, Federica Altamura, Andrea Cioffi. Lo spettacolo si inserisce nel percorso di stagione 'Affari di famiglia'. Una riflessione sulle trasformazioni e le distorsioni della società che all’Argentina ha visto il racconto dell’ascesa economica e il drammatico tracollo della famiglia 'Lehman', ultima regia di Ronconi su testo di Stefano Massini, per passare a un ritratto di famiglia napoletana, con presepe, quello di 'Natale in casa Cupiello' di Eduardo diretto da Antonio Latella, fino a Filippo Timi in gioco con tre ruoli maschili, diretto da Andrée Ruth Shammah, in una insolita 'Casa di bambola' di Ibsen. E sono ancora 'affari di famiglia', lontani di secoli, 'Emilia' di Claudio Tolcachir. Dopo Roma 'Non ti pago' sarà in tournée a Gaeta (7 marzo- Teatro Ariston), Castellammare (9- Teatro Supercinema), Vignola (15- Teatro Fabbri), Bologna (16- Arena del Sole), Milano (21- Piccolo Teatro Strehler), Pavia (4 aprile- Teatro Fraschini), Varese (7 -Teatro di Varese), Parma (8- Teatro Due).

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