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Sanremo

Maria De Filippi: "Nel frullatore del Festival ho ammirato la coesione Rai"

12 febbraio 2017 | 14.21
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Maria De Filippi consegna a Carlo Conti il suo 'Carlitos'
Maria De Filippi consegna a Carlo Conti il suo 'Carlitos'

(dall'inviato Antonella Nesi) - Il festival è "l'unico vero evento della tv italiana" ma vissuto da dentro anche "un grande frullatore". Il giudizio è di Maria De Filippi, che traccia un bilancio della sua esperienza da coconduttrice dicendosi ammirata dalla "coesione Rai, con una squadra molto unita e concentrata sull'evento".

"Dicono tutti che il festival è difficile, mi sono detta: proviamo. Mi sono messa alla prova su una cosa che era lontana da me. Ma mai pensavo che potesse essere così. Per quanto ci eravamo preparati e avevamo provato con Carlo, qui entri in un frullatore che ad un certo punto non sai nemmeno più dove sei", dice la conduttrice. "Io ho portato a Sanremo me stessa e ho cercato di stare al servizio dell'unico vero evento che c'è in tv, che è il festival".

Poi Maria De Filippi spende delle parole per la 'concorrenza'. Prima ringrazia Giancarlo Leone, ex direttore di Rai1 e ora consulente per il festival ("determinante per la mia scelta di fare Sanremo", dice), poi sottolinea: "Si pensa sempre che la Rai sia un carrozzone, da posto fisso, invece non è vero. Ho trovato una squadra molto unita, appassionata, coesa, concentrata sull'evento. Lo dico proprio perché porto una casacca diversa: forse dovremmo anche imparare da questa coesione. Il festival è al centro di un grande gioco di squadra: durante tutta la settimana, quando accendi la tv, trovi programmi che parlano del festival ad ogni ora", dice.

Sui dati d'ascolto non si sofferma: "Stamattina non ho visto i dati, ho dormito. Ieri sera ho pensato che era finito e che sarà sarà...". Ma aggiunge: "Sono contenta per Carlo. È stato un compagno generoso, eravamo abbastanza complementari. E mi rassicuravano da matti io suoi 'ci penso io'. Mi dava serenità. Prima del festival mi ha detto: 'vedrai che sarà una passeggiata!' e ho pensato che mi prendesse in giro. Oggi posso dire che è una passeggiata stancante ma una passeggiata", dice la conduttrice che a sorpresa premia Carlo Conti con quello che ribattezza prima "l'Oscar di Sanremo" e poi "il Carlitos": una riproduzione più grande del Carlo Conti sorridente che aveva già regalato come gadget-protachiavi.

Maria si esprime in maniera decisa anche sulla musica: "Ho capito che di musica bisogna parlare dopo un po'. Sarei una matta se dicessi che i brani del festiival mi sono piaciuti tutti. Ve ne dirò cinque che mi sono piaciuti, tenendo fuori i 'miei' artisti, quelli che arrivano da 'Amici'", sottolinea. "Mi è piaciuta Fiorella, ho cantato Gabbani, mi è piaciuto moltissimo Ermal, mi è piaciuto Bravi. E mi è piaciuto moltissimo Moro".

Poi usa il 'caso Mannoia' per dare un messaggio alla musica italiana: "Ho trovato la Mannoia bravissima e coraggiosa a venire al festival. Se questo è il festival della canzone italiana, dovrebbero venirci tutti i cantanti importanti, anche a rischio di perdere con uno dei talent. Se vuoi rappresentare la canzone italiana, rappresentala. La musica italiana va oltre il festival. Il festival andando in tv è necessariamente un compromesso con la tv. Ma Sanremo non può essere il Telegatto, dove tutti ricevevano i premi per avere i personaggi in platea".

Infine, quando si apre il dibattito sul voto delle giurie (il televoto ha premiato Gabbiani, ma la Mannoia era prima per le giurie demoscopiche e per la giuria di qualità, ndr), prende posizione in maniera decisa a favore di un voto palese della giuria di qualità, chiesto da anni da parte della critica musicale: "Abbiamo detto per anni che il televoto è appannaggio dei bimbi-minkia, abbiamo messo la giuria di qualità e io sono d'accordo che la giuria di qualità renda noto come ha volato. Che ci metta la faccia!", conclude prima di chiedere lo 'stop' alle domande per potersi mettere in viaggio e tornare a Roma.

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