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Musica: da Napoli al mondo, Gigi D'Alessio si festeggia con '24.02.1967'

23 febbraio 2017 | 16.42
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Gigi D'Alessio
Gigi D'Alessio

di Veronica Marino

Gigi D'Alessio è un uomo che crede in se stesso, in quello che ha realizzato "passo dopo passo, gradualmente". Ed è orgoglioso delle sue origini. Il titolo scelto per il suo album '24.02.1967', giorno della sua nascita, bene lo racconta, così come la cover che altro non è che la sua carta di identità. Condensando il progetto in una frase? "E' il disco di un cantautore italiano con la fortuna di essere nato a Napoli", dice all'Adnkronos.

Semplice, diretto, senza fronzoli e certissimo che essere del Sud obblighi a superare più ostacoli per farsi conoscere, ma anche più vantaggi: "Noi del Sud storicamente abbiamo subìto. Ecco perché Napoli ha bisogno sempre di Masaniello ed ecco perché ci siamo così arrabbiati quando abbiamo perso Higuaìn: era un punto di riferimento. Se c'è un calciatore che se ne va dalla Juve, non ci rimangono male i torinesi perché hanno più punti di riferimento".

"Il Sud e Napoli devono fare sempre qualcosa in più per arrivare" e camminare fra i pregiudizi della gente". Un esempio? "Perché se un giovane canta in napoletano si chiama neomelodico e se canta in italiano è semplicemente un giovane cantante? Neomelodico sembra una razza, è un termine che crea emarginazione. Ma voglio sottolineare che siamo tutti neomelodici dopo Claudio Villa. Semplicemente c’è chi canta in napoletano e chi in italiano".

"Di contro, però - evidenzia Gigi D'Alessio - il Sud ha una creatività e un senso dell'humor straordinarie oltre che tesori davvero unici. La sola Napoli col tesoro di San Gennaro potrebbe salvare l'economia mondiale. E anche la lingua napoletana dà di più rispetto all'italiano. I suoni sono fondamentali. Sono già musica. Io mi sono diplomato in pianoforte in conservatorio - racconta - La mia formazione è quindi totalmente classica. Quando a questa ho unito la melodia della canzone napoletana ho incontrato qualcosa di meraviglioso".

"Ogni album è un biglietto da visita e nasce perché ho qualcosa da condividere. Quando mi metto a scrivere - dice l'artista - parte un film davanti ai miei occhi e scrivo finché non è finito. Nelle mie canzoni metto sempre l'anima e così è anche stavolta. Dal punto di vista strettamente musicale le sonorità sono cambiate perché ormai assorbiamo musica che viene da tutto il mondo e ne siamo influenzati, ma i pilastri non sono cambiati. Se li cambi, il palazzo cede", sorride.

Quali pilastri? "La canzone napoletana", per citarne uno. Gigi D'Alessio gira il mondo (e anche il suo prossimo tour sarà global) ma resta sempre sintonizzato sulle proprie radici. "Quando mi chiesero di fare in italiano 'Non dirgli mai' al Festival di Sanremo, io acconsentii, ma poi sul palco dell'Ariston cantai in napoletano la frase più significativa. Non potevo fare diversamente. E quando ho scelto di cantare in napoletano un album intero, che è 'Malaterra' (disco del 2015), è stato un trionfo sentire le mie canzoni in napoletano trasmesse dai più grandi network".

Domani Gigi compie 50 anni ed ha scelto questo giorno per l'uscita del suo disco '24.02.1967' (GGD Edizioni srl/Sony Music). Voleva festeggiare con i suoi fan che sono tantissimi, considerato che ha venduto oltre 20 milioni di dischi e fatto concerti in tutto il mondo. "Per io mio compleanno, un pensiero per tutti voi che mi accompagnate da sempre in questo viaggio", si legge nel booklet.

Nell’album D’Alessio mette in musica i capitoli di una vita: la dolcezza che si esprime piano e voce, l’energia di pezzi che richiamano spiagge estive e leggerezza, atmosfere che riconducono all'amore, incluso quello per sua madre alla quale racconta cosa è successo nel mondo da quando se ne è andata nel brano sanremese 'La prima stella'. Il disco contiene anche la versione in 5/4 de 'L’Immensità' di Don Backy, con cui D'Alessio si è esibito quest'anno all'Ariston, nella serata delle cover. Non manca il contatto diretto con il mondo della canzone napoletana. Il disco si chiude, infatti, con il brano 'Pecché'.

'24.02.1967' è il ventesimo album di Gigi D'Alessio. Un lungo percorso, il suo, nel quale c'è una casella ancora vuota: le colonne sonore. Chissà, però, che non si sia già aperta la strada per riempirla. Il video di incoraggiamento per Gigi D'Alessio, che poi non è andato in onda nell'ultima serata del Festival di Sanremo, conteneva un messaggio di Gabriele Muccino. Beh, i due si sono incontrati e si stanno frequentando: "Oltre ad essere un grande regista, è una persona molto sensibile. Con lui mi piacerebbe molto lavorare".

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