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Maccio Capatonda: "Penso a un film su Padre Maronno"

28 febbraio 2017 | 13.15
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Nella foto Maccio Capatonda e Herbert Ballerina (Adnkronos)
Nella foto Maccio Capatonda e Herbert Ballerina (Adnkronos)

di Paola Lalli

"Penso a un film su Padre Maronno, personaggio che ho fatto con 'Mai dire Gol', sul tema delle sette e delle religioni. Non un film contro le religioni ma che si interroga su queste sette... non sarebbe male". A dirlo è Maccio Capatonda, ospite dell'Adnkronos insieme a Herbert Ballerina, che boccia subito la sua idea: "Andrebbe malissimo, non si scherza sulla religione, specialmente in Italia". "Allora vado a Lichtenstein", scherza il regista.

Capatonda e Ballerina tornano intanto in sala giovedì 2 marzo con 'Omicidio all'italiana', "un film comico in cui si riflette molto e riflettendo si ride e ridendo si riflette...ndo". Ambientato nella desolata Acitrullo, paese che conta una quindicina di abitanti, i due comici interpretano i fratelli Peluria, che assistono alla morte accidentale di una contessa.

Piero-Maccio, sindaco del borgo, decide di trasformarla in un efferato omicidio per attirare l'attenzione. "E' proprio la morte che fa rivivere il paese", dice Capatonda che tra i due fratelli è quello "più attaccato alle radici, mentre Herbert (che interpreta Marino, ndr) vuole solo andare via, vede Campobasso come New York".

"Per poter scrivere il soggetto ho fatto diverse ricerche e sono andato a Cogne dove ho parlato con gli abitanti del posto per capire come siano cambiate le loro vite dopo l'omicidio - racconta Capatonda - Ho parlato anche con il criminologo Picozzi, che ha un ruolo nel film. Gli ho raccontato la trama per capire se in alcuni casi avessi esagerato. Ma lui mi ha detto che la realtà è peggiore". "Ad esempio - continua - nel film c'è una scena in cui a una famiglia un'agenzia turistica propone delle mete tipo 'i barconi del Mediterraneo' o 'la zingarata', i 'viaggi sventura' si chiamano. Poi ho scoperto che ad Avetrana un tour operator organizzava un viaggio nel luogo in cui era stata seppellita Sarah Scazzi. La cosa mi ha scioccato perché uno prova a fare dell'ironia e delle esagerazioni ma poi la realtà invece supera la fantasia".

Tra coloro che si interessano a questo omicidio c’è la conduttrice giornalista Donatella Spruzzone, interpretata da Sabrina Ferilli, che conduce la trasmissione ‘Chi l’ha acciso’. Sia il nome della spietata anchor (che ricorda quello della criminologa Bruzzone) sia quello della trasmissione giocano con la realtà, e non sono gli unici: "I giochi di parole sono tanti, un lavoro alla Maccio Capatonda insomma", sorride il comico.

"Comunque non prendo di mira una trasmissione in particolare o una persona, piuttosto un modo di fare tv - sottolinea il regista - quello dello storytelling del dolore, che trasforma i fatti di cronaca nera in una sorta di fiction che si segue come una serie tv. Quando invece si parla di cose private senza le quali vivremmo bene lo stesso".

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