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Teatro: al Quarticciolo 'Radio Clandestina' sull'eccidio delle Fosse Ardeatine

22 marzo 2017 | 16.46
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Ascanio Celestini, autore e regista, protagonista di  'Radio Clandestina' in scena al Teatro Quarticciolo di Roma
Ascanio Celestini, autore e regista, protagonista di 'Radio Clandestina' in scena al Teatro Quarticciolo di Roma

Ritorna domani a Roma, al Teatro Biblioteca Quarticciolo 'Radio Clandestina' firmato dall'attore e regista Ascanio Celestini per ricordare l’eccidio delle Fosse Ardeatine. La pièce è tratta dal libro, 'L’ordine è già stato eseguito'. Alessandro Portelli ha raccolto e rielaborato centinaia di testimonianze legate alla tragedia delle Fosse Ardeatine, l’episodio forse più emblematico della barbarie nazista in Italia. Unica replica il 24 marzo.

Celestini è partito dal libro di Portelli, ma è andato ben oltre. Ha saputo restituire la complessità delle memorie e la molteplicità delle voci all'interno di un monologo scarno e tagliente, che è un miracolo di sveltezza e di profondità. Lo spettacolo, con le musiche originali di Matteo D’Agostino, è un appuntamento del 'Calendario Civile', curato dall’Associazione Culturale Circolo Gianni Bosio e Fabbrica.

Il 23 marzo 1944 i Gruppi d’Azione Patriottica attaccano una colonna tedesca di polizia in Via Rasella. Il 24 marzo per rappresaglia i nazisti uccideranno 335 persone in una cava sulla via Ardeatina.

Lo spettacolo si fonda su circa 200 interviste e sul libro di Portelli 'L'ordine è già stato eseguito'

''Sembra una storia che inizia un giorno e termina due giorni dopo, che si consuma in poche ore - ha raccontato Ascanio Celestini- Ma nel libro 'L’ordine è già stato eseguito' di Alessandro Portelli, vincitore, tra l'altro, del Premio Viareggio, questa storia di poche ore è inserita all'interno dei 9 mesi di occupazione nazista a Roma, all'interno dei 5 anni di guerra, a 20 anni del fascismo''.

Il libro si fonda su circa 200 interviste a singole persone a testimoniare che l'eccidio delle Fosse Ardeatine è ancora qualcosa di vivo e riconoscibile nella memoria di un’intera città. Per i romani ha segnato il momento più tragico dell’occupazione nazista. Molte le casualità legate allo spettacolo interpretato da Ascanio Celestini. ''Durante il mio lavoro - ha spiegato ancora - ho incontrato persone indirettamente legate a quell'eccidio''.

Regista, il racconto della lotta partigiana è spesso raccontata in maniera confusa, io ho provato a raccontare la verità

''Non è difficile, infatti, capire che 335 morti alle Ardeatine hanno alle spalle centinaia di famiglie, migliaia di persone - ha proseguito- Eppure la storia di questo eccidio è conosciuta sempre al contrario. Quasi tutti sanno che i nazisti subito dopo l’attentato partigiano di via Rasella, mandarono in giro per Roma centinaia di comunicati, sui manifesti, sui giornali e alla radio''.

''Ma visto che i partigiani non si presentavano, risposero al loro silenzio uccidendo 10 italiani per ogni tedesco morto - ha ricordato ancora l'attore e regista- È una storia che sanno tutti anche se è una grande menzogna e questo per ammissione degli stessi tedeschi''.

''Il racconto della lotta partigiana e dell’occupazione nazista a Roma viene spesso raccontata in maniera confusa, ma soprattutto l’eccidio delle Ardeatine e l’azione di via Rasella che lo precedette - ha concluso -Sono ormai parte di un mito negativo. Attraverso il mio spettacolo ho provato a raccontare la verità''.

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