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Teatro: la 'diversità' del burattino Pinocchio in scena all'India

27 marzo 2017 | 12.18
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'Pinocchio', diretto da Roberto Gandini, in scena, dal 29 marzo, al Teatro India di Roma con il Laboratorio Teatrale Integrato di Piero Gabrielli
'Pinocchio', diretto da Roberto Gandini, in scena, dal 29 marzo, al Teatro India di Roma con il Laboratorio Teatrale Integrato di Piero Gabrielli

Nel famoso libro di Carlo Collodi c’è una componente che interessa da vicino i 12 giovani attori con e senza disabilità del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli, e cioè che Pinocchio è un vero 'diverso'. Un Pinocchio cosciente della propria diversità e che cerca di diventare uguale agli altri, in scena dal 29 marzo al 7 aprile al Teatro India. Un diverso al cubo, un diverso che non si tira mai indietro nelle sfide che la vita gli propone.

Ad esempio quando va a scuola e reagisce risolutamente alle prese in giro dei compagni, o quando affronta l’umiliazione di essere messo in catene per sostituire il cane da guardia Melampo, o quella di essere esibito in un circo sotto le sembianze di un asino. ''Ecco, a noi questo Pinocchio piace perché ha tanti difetti, alcune sfortune ma ha anche tanto coraggio - ha spiegato il regista Roberto Gandini - È sensibile, generoso e affronta le difficoltà senza piangersi addosso''.

E ci piace anche che non sia perfetto, che dica le bugie, e che sappia delle cose senza che nessuno gliele abbia mai insegnate - ha aggiunto- Ecco cominciata l’avventura di questo Pinocchio fedele alla tradizione e al testo di Collodi, ma raccontato con la vitalità, l’allegria e l’ironia dei 12 giovani attori con e senza disabilità''.

Un bambino cosciente della propria diversità, con pregi e difetti, che si fa amare e detestare

''Uno spettacolo che speriamo possa dire qualcosa ai ragazzi che magari si sentono 'diversi' per condizione sociale, forma fisica, solitudine – ha dichiarato ancora Roberto Gandini – un Pinocchio che possa dire ancora tanto a quei ragazzi che non trovano il coraggio di reagire alle ostilità della vita o che per timore non riescono a chiedere aiuto a chi gli sta accanto. Ed è con loro che condivideremo la più bella fiaba italiana mai scritta''.

Trarne un lavoro teatrale è un’operazione tutt’altro che semplice viste le innumerevoli versioni cinematografiche e televisive (quella di Walt Dysney, Comencini, Carmelo Bene, Benigni, 'Pinocchio il Grande Musical' con le musiche dei Pooh), ma in questo caso Roberto Gandini mette in scena un Pinocchio cosciente della propria 'diversità', un bambino raccontato attraverso difetti e pregi, che compie buone e cattive azioni, che si fa detestare e amare.

Sulla scena prendono vita le peripezie del burattino, dagli accadimenti drammatici (Pinocchio impiccato, la Fata Turchina che appare come fosse una bambina morta) a quelli comici e ironici (Pinocchio in prigione perché innocente, Pinocchio che dice le bugie), fino al lieto fine che dà senso 'a quel nascere' da un ciocco di legno e 'a quel sentirsi' diverso da tutti. Un unico desiderio, dunque, da parte di Pinocchio, quello di voler essere come gli altri

regista, una produzione molto diversa dalla versione cinematografica di Walt Disney

''E infatti, al Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli pensavamo da tanto tempo di mettere in scena 'Le avventure di Pinocchio' - ha aggiunto Roberto Gandini- ma più ci pensavamo, più ci si complicava l’approccio. Quale lettura dare del capolavoro collodiano? Esiste un mare infinito di saggi 'pinocchieschi' in cui si sovrappongono interpretazioni psicanalitiche, formaliste, politiche, cristologiche e altro. Da che parte cominciare? - si è spesso domandato il regista - Abbiamo scelto quella più diretta. Abbiamo incominciato dal libro, dal gusto di leggerlo, insieme, ad alta voce''.

''Possiamo dire che ci sentiamo enormemente coinvolti e che la nostra versione sarà molto differente da quella di Walt Disney'', ha promesso. Lo spettacolo, una produzione Teatro di Roma, si inserisce nell’ambito della rassegna 'Il Teatro fa grande', che apre la scena al pubblico dei piccoli e dei ragazzi, trasformando il teatro in una sorta di 'atelier' dove formare le prossime generazioni di spettatori e sperimentare nuove modalità di condivisione familiare e scolastica del teatro.

Attraverso il Laboratorio Piero Gabrielli il Teatro di Roma vuole contribuire alla realizzazione di una comunità accogliente e inclusiva in cui le differenze possano convivere e diventare una ricchezza. Un modello di integrazione e formazione rivolto a ragazzi con e senza disabilità, con l’obiettivo di creare uno spazio nel quale chiunque possa realizzare esperienze di crescita individuale e culturale. Finanziato da Roma Capitale - Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità solidale / in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale per il Lazio, il Laboratorio Piero Gabrielli è un progetto promosso e organizzato con Teatro di Roma.

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