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Musica: Giulia Anania, stavolta ho scritto per me ed è 'Come l'oro'

20 aprile 2017 | 17.06
LETTURA: 7 minuti

Giulia Anania fotografata da Francesca Lucidi
Giulia Anania fotografata da Francesca Lucidi

di Antonella Nesi

Dagli amori finiti come calzini spaiati alle poesie registrate sullo smartphone durante le passeggiate romane. È un viaggio emozionale, spontaneo e vero, nella Roma di oggi, che diventa archetipo metropolitano del terzo millennio, raccontato tra canzoni e poesie, il nuovo album di Giulia Anania, 'Come l'oro', già definito il primo esempio italiano di urban pop music.

Anticipato dal singolo 'RomaBombay', il disco, che esce il 22 aprile per Bassa Fedeltà e Warner Chappell Music Italia, affronta con leggerezza e poesia "i temi dell'integrazione, delle periferie e delle nuove società multietniche, degli zombie del sabato sera, dei morti sul lavoro e - spiega l'artista all'AdnKronos - del tentativo non facile di rimanere puri come artisti", in un mondo discografico che sembra essere orientato sempre di più all'usa e getta. Ma il fil rouge che attraversa l'intero album è l'amore ("è l'amore l'oro del titolo") raccontato come l’unica possibilità, "l'unico vero atto di rivoluzione, in una società che è sempre più la somma di tante solitudini", dice Giulia all'AdnKronos.

La cantautrice, poetessa e paroliera romana, reduce dal successo ottenuto a Sanremo con il brano scritto per Paola Turci 'Fatti bella per te', uno dei più apprezzati del festival 2017, e da diverse hit create per altri colleghi (come 'Io di te non ho paura' per Emma e 'Differente' per Nek), torna con questo disco ad interpretare in prima persona le sue creazioni, a cinque anni dall'ep che portava il suo nome e che uscì dopo la sua esperienza a Sanremo Giovani del 2012, che le lasciò un po' d'amaro in bocca: "Non ero ancora pronta ed erano gli anni in cui i giovani salivano sul palco all'1 di notte, quasi invisibili", ricorda.

"Ho preso una lunga pausa da allora, dedicandomi solo alla scrittura per altri. Ma da due anni a questa parte - racconta Giulia - ho cominciato a pensare di fare un disco mio. Ed è stato anche un modo per ricentrarmi, per raccontare il mio mondo direttamente con la mia voce, unendo il pop d’autore all’amore per la poesia, le sonorità urbane al racconto contemporaneo". Quella del mix tra musica e poesia, è diventata infatti un po' la cifra stilistica di Giulia Anania, che la sperimenta da circa quattro nei suoi recital live, in particolare con lo spettacolo 'Bella, Gabriella', un omaggio Gabriella Ferri e alla Roma contemporanea, dove sul palco si alternano canzoni e poesie, scritte dalla stessa Giulia e dai poeti der Trullo.

L'amore di Giulia per la poesia nasce ancor prima di quello per la musica, grazie ad un papà magistrato che mollò la toga per dedicarsi a questa passione (Vincenzo Anania, scomparso nel 2013, è stato anche direttore ed editore del quadrimestrale di poesia internazionale 'Pagine', ndr.): ha scritto la prima poesia a 11 anni, "poi venne la chitarra e a 15 ero lì che scrivevo la prima canzone... La scrittura è stata da sempre la mia forma di espressione preferita, forse perché a parole avevo più difficoltà", sottolinea.

Così nell'album 'Come loro' gli otto brani inediti si alternano nella tracklist a sette poesie. Il disco si apre con 'Come fa questa città' ("un'inquadratura dall'alto di questa metropoli dove in molti vivono nel rimpianto") e prosegue con la prima delle 'poesie al telefono' di Giulia ("si chiamano così per le ho registrate davvero al telefono, di solito me le appunto sul cellulare mentre cammino", confessa) 'L'amore è un accollo': "Il titolo dice tutto e da una frase di questa poesia è partita anche la scrittura di 'Ma dimme te', il brano in romanesco che chiude il disco di Paola Turci. Mi piace questo rimpallo artistico", sottolinea.

C'è poi la title-track 'Come l'oro', "che è un pezzo dalla durata fuori dai canoni radiofonici, direi cinematografico", dove Giulia canta: "Guardali tutti i miei demoni, sembrano diamanti caduti in un drink...". E ancora la poesia 'Er Gelato' ("dove lancio il mio cuore su un tetto e nessuno me lo restituisce"). Mentre 'Dimmi che è vero quando piangi' ("un pezzo a cui sono molto affezionata, la cui prima scrittura è iniziata molti anni fa e al quale Marta Venturini ha dato un arrangiamento e un sound che mi piace tanto perché attraversa tanti gusti musicali, da Battisti a Sinigallia, a Rhye").

In questo disco, che può essere vissuto anche come 'audiolibro', poesie e brani sono in comunicazione diretta. E infatti 'Pagine', una poesia di Er Pinto scritta appositamente per l'album e letta da Francesco Montanari, che racconta la Roma multietnica, è seguita non a caso da 'RomaBombay', dove ancora una volta "l'amore è soluzione alla paura del diverso". Subito dopo 'Le stelle cadono', "che sarà probabilmente il prossimo singolo", è un brano "apparementemente leggero che torna sulla paura dei sentimenti" e che Giulia ha scritto con il rapper Coez. Il brano è seguito da un'altra poesia di Er Pinto, 'Goccia', che racconta due ragazzi che si amano in una macchina, "dedicata all'amore semplice, primordiale, senza orpelli", dice Giulia.

Divertente poi la genesi di 'Dove vanno gli amori quando finiscono': "Una canzone - racconta Giulia - che mi è stata ispirata dalla mia propensione a perdere i calzettoni, a spaiarli. Mi chiedo sempre dove finiscano. E lo stesso mi succede con gli amori perduti, che qui ipotizzo siano tutti insieme in un luogo immaginario dove si amano tra di loro, finalmente in pace senza di me", ride.

Nell'ultima parte dell'album Giulia dialoga in musica con due poesie scritte dal padre: 'Figlia', a cui la Giulia cantautrice risponde con la commovente 'Se ti ho mancato amore', scritta dopo la scomparsa del papà, e 'Il muratore' (letta dall'attore Michele Botrugno), alla quale segue il brano 'Il Volo', cronaca poetica di un incidente sul lavoro, dove la Anania duetta con il rapper Lucci. La chiusura del disco è affidata ad un'altra poesia scritta da Giulia e letta da Francesco Montanari, 'La notte': "Un uomo che mette l'ultima monetina nella cabina telefonica e poi sta lì a dirsi le potevo dire così, le potevo dire questo e quello, ma ormai 'è inutile che te ce impicchi er core'. Il senso è: parliamoci di più", conclude.

Scritto e prodotto da Giulia tra Dublino, Berlino, Milano e Roma assieme ai due produttori Matteo Cantaluppi e Marta Venturini, 'Come l'oro' vede coinvolto "per le sonorizzazioni urbane" anche il dj Stefano 66K De Angelis. La prima occasione per ascoltarlo live, dopo un'anteprima al Monk tenutasi a marzo, sarà domani all'Orion di Ciampino, dove allo spettacolo 'Bella, Gabriella', seguirà allo scoccare della mezzanotte il live dedicato al nuovo album, per festeggiarne l'uscita. Altra data certa è quella del 28 giugno al Gay Village di Roma ma altri appuntamenti saranno annunciati a breve.

L'artwork dell'album è stato curato da Daniele Tozzi (Mister Pepsy), calligrafo e street artist di fama internazionale, il quale ha realizzato anche il poster all'interno del disco in cui è raffigurata una città immaginaria composta dalle parole dell'album, attraversata da un fiume d'oro. O d'amore.

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