"Siamo affetti dalla 'sindrome dello sguardo basso'. Sempre con la testa proiettata sui tablet e sui cellulari, non ci gustiamo la vita che ci gira intorno, o facciamo fatica: siamo prigionieri". A dirlo è Sal Da Vinci, nel corso di una chiacchierata in diretta su 'AdnKronos Live' ha spiegato da cosa nasce il titolo del suo album 'Non si fanno prigionieri'', che vanta la direzione artistica di Renato Zero. "La vita -ha detto il cantante partenopeo- è una cosa talmente speciale, c'è tanta gente che la perde e che soffre e che vorrebbe una vita migliore. Noi che ce l'abbiamo siamo prigionieri di una cosa che abbiamo tra le mani e che niente ha a che fare con la vita reale".
L'artista, nato a New York 46 anni fa, sta promuovendo l'album in giro per l'Italia ed è nel frattempo impegnato nella preparazione di un progetto teatrale che lo vedrà di nuovo protagonista, la prossima stagione, dello spettacolo di successo 'Italiano di Napoli', scritto a quattro mani con Alessandro Siani.