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Roma: il produttore, per 'Divo Nerone' botteghino va bene e pensiamo a tournée

01 giugno 2017 | 18.44
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Un momento di 'Divo Nerone'
Un momento di 'Divo Nerone'

Il botteghino va bene e 'Divo Nerone', nelle intenzioni dei suoi produttori, oltre ad aspettare gli spettatori stranieri sul Palatino e, in inverno, in alcuni teatri romani, li andrà anche a scovare a casa loro con tournée all'estero, dalla seconda stagione in poi. Lo afferma, in estrema sintesi, il produttore Cristian Casella che firma il musical con la Nero Divine Ventures insieme a Jacopo Capanna. "Ogni anno avremo circa 260 repliche divise in due sessioni, quella estiva e quella invernale. Quella estiva sarà di circa 80 repliche, quest'anno con l'anteprima il 6 giugno e l'ultimo spettacolo il 10 settembre. I primi cinque giorni di ogni settimana lo spettacolo sarà in inglese, mirato sul pubblico straniero, e il sabato in italiano. Per ora le prenotazioni dei tour operator per le serate mirate sui turisti stranieri sono oltre il 55%. Il venduto per i sabati 'italiani', l'unico dato ricavabile da chi prende visione dei dati del sistema di prevendita, è di qualche migliaio di biglietti". Questi i conti, per ora, del botteghino di 'Divo Nerone' riferiti da Casella all'Adnkronos. Quanto alla loro interpretazione, il produttore sottolinea che "le prenotazioni dei tour operator devono essere confermate, nel dettaglio, entro 48 ore dallo spettacolo", che "le disdette sono onerose" e quindi gli operatori turistici "non hanno motivo di sovrastimare il numero di posti che gli servono". Per il pubblico italiano, che "nella stagione estiva ha a disposizione 20 rappresentazioni per un massimo complessivo di 60mila posti", Casella afferma che "se si arrivasse al 50% realizzeremmo la miglior performance di un musical a Roma, e siamo già al 30% circa". Percentuali non da poco, tenendo presente che lo spettacolo in versione estiva costa da 45 a 180 euro a biglietto mentre i prezzi della versione invernale "saranno decisamente più bassi".

La stagione invernale coinvolgerà più sale romane, che faranno staffetta nell'ospitare lo spettacolo, per evitare di azzerare il resto della programmazione: "Gli accordi sono in via di chiusura e non posso ancora fare nomi ma posso dire che chiediamo alle sale con cui lavoreremo un impegno di due mesi ciascuna - spiega Casella - Il trasferimento delle scenografie dal grande palcoscenico sul Palatino a quelli più contenuti dei teatri non sarà un problema, dato sono state concepite tenendo conto anche di questo". La scenografia di 'Divo Nerone' è stata creata "tenendo presenti anche le peculiarità di molti grandi teatri all'estero - prosegue Casella - e questo perchè dalla seconda stagione, se le cose andranno bene, partiremo con uno spin off internazionale. Metteremo in campo una seconda compagnia che porterà lo spettacolo in giro per il mondo mentre sarà normalmente in scena a Roma". Progetti e ambizioni dei produttori di 'Divo Nerone' sono di tutto rilievo ma, nelle parole di Casella, conditi anche da non poco rammarico: "Questo progetto è il frutto di due anni di ricerche e sviluppo a partire da un'idea di Franco Migliacci, 74 pagine di copione per la storia meravigliosa di un personaggio controverso nella sua epoca e che purtroppo anche oggi, a 2.000 anni dalla sua nascita, fa discutere: si discute del palcoscenico sul Palatino che pure è stato realizzato con tutte le precauzioni possibili, che non impedisce la visitabilità e che è completato da un'installazione multimediale, un museo virtuale dell'area, la Vigna Barberini, sotto le tribune", afferma Casella.

Il produttore rivendica poi la qualità degli artisti coinvolti, dal due volte premiato ai Grammy Awards Franco Migliacci, che ha scritto testi e musica dell'intera opera, con la collaborazione ad un paio di brani del premio Oscar Luis Bacalov, al regista e coreografo dei più acclamati musical italiani Gino Landi; dal tre volte Premio Oscar Dante Ferretti, scenografo di grandi produzioni hollywoodiane a Francesca Lo Schiavo, tre volte Premio Oscar per arredo e decoro, alla costumista Gabriella Pescucci, anche lei Premio Oscar. "C'è preoccupazione per le tremila persone che arriveranno sul Palatino con lo spettacolo ma ogni giorno l'area ne accoglie 25mila e poi il progetto vuole affermare il modello culturale del made in Italy, concorre al finanziamento per la valorizzazione della Domus Aurea", rivendica Casella, tornando alle polemiche di queste settimane e concludendo che "nonostante tutto i tour operator hanno capito che offriamo un prodotto a forte valore aggiunto alla filiera turistica: abbiamo avuto molte manifestazioni di interesse da operatori ed associazioni, a partire da Confcommercio che ha sposato l'iniziativa con entusiasmo".

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