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Modena blindata per il Vasco Day, tra 'effetto Torino' e assedio dei fan

30 giugno 2017 | 19.41
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Fan di Vasco Rossi in attesa del concerto di Modena
Fan di Vasco Rossi in attesa del concerto di Modena

Dall’inviata Antonella Nesi

Che il ‘Vasco Modena Park’ sia un evento epocale te ne accorgi non solo per i numeri record di biglietti venduti (220.000, mai successo prima per una singola data di un’artista) e per le misure di sicurezza eccezionali dettate dagli allarmi terrorismo e dall’effetto Torino, ma anche incontrando Steve Tomasini, 27 anni, della provincia di Pordenone, che è accampato intorno al Parco Ferrari da un mese. "Volevo essere il primo ad arrivare per questo evento memorabile e sono qui da trenta giorni tra tenda, macchina e bar. Questo è il mio viaggio premio per la laurea in giurisprudenza".

Anche se la grande massa degli spettatori arriverà domani, come Steve tanti altri fan fedelissimi sono qui da diversi giorni: arrivano da ogni parte d’Italia e qualcuno anche da altri paesi europei. C’è chi come Antonio, 58 anni da Napoli, ha superato i 100 concerti del Komandante, e chi giovanissimo, come Patrizia, 16enne di Rimini, che ha ereditato la passione per il Blasco dai genitori, pure loro presenti (“ma arrivano domani, io sono venuta qui con gli amici e dormiamo sul prato con dei materassini”, dice). C’è chi dorme in macchina, chi bivacca sui prati limitrofi alla ‘zona rossa’ transennata, chi ha amici a Modena e ne approfitta per fare una doccia. Una dedizione che Vasco ha premiato con l’ingresso al soundcheck di giovedì sera, che è stata una vera prova generale del concerto, durata più di tre ore, per 15.000 fortunati (con gli iscritti al fan club sono stati invitati anche i residenti della zona del parco, come forma di ‘risarcimento’ per i disagi).

E infatti, per una carica dei 220.000 pronta ad invadere l’enorme area del concerto, c’è una città semideserta (“chi ha potuto è scappato per un weekend al mare o in montagna”, confessa una commerciante). D’altronde le limitazioni al traffico e gli altri provvedimenti messi in campo dall’amministrazione comunale non rendono la vita facile per chi volesse continuare la propria routine.

Il Parco Ferrari è raggiungibile solo a piedi: c’è un primo cerchio di sicurezza, con varchi dotati di telecamere per riconoscimento facciale, poi i metal detector e la perquisizione di borse e zaini. Nonché il divieto assoluto di introdurre bottiglie di vetro e superalcolici. In compenso la birra è arrivata con l’autobotte e verrà venduta a fiumi ma dentro più innocui bicchieri di plastica. Sui lati dell’enorme platea ci sono diversi punti di ristoro, oltre agli stand del merchandising di Vasco.

"Dopo i noti eventi che hanno agitato le ultime settimane, da Manchester a piazza San Carlo a Torino, d’accordo con le autorità – spiega il direttore di produzione del megaconcerto, Danilo Zuffi – è stato messo in campo ogni dispositivo perché tutto funzioni bene. I tre settori pit sono separati da 2.400 metri di transenne antipanico e tra un pit e l’altro c’è un corridoio di sicurezza per eventuale ingresso di veicoli delle forze dell’ordine e ambulanze. Ci sono uscite di sicurezza di 40 metri l’una per favorire le eventuali vie di fuga".

L’impianto tecnologico legato allo show è poi davvero kolossal (“così grande non ne avevamo mai fatto uno”): la larghezza del palco è di 130 metri, l’altezza uguale ad un palazzo di 8 piani, gli schermi (che si muoveranno su binari, per assicurare la scenografia movimentata e avveniristica disegnata da Giò Forma) misurano 1500 metri quadri, altri 4 megaschermi sono posizionati nel parco per aiutare gli spettatori più lontani (l’area della platea è profonda quasi 500 metri) a guardare Vasco in faccia. "Ma la cosa di cui sono più contento sono le torri audio. Abbiamo una cifra esagerata di casse e 29 torri di ritardo che fanno sì che il suono arrivi nello stesso modo in tutto il parco", assicura Zuffi. Per evitare problemi di sicurezza e tecnici ogni cavo che attraversa la platea è stato sotterrato. "Di questi tempi, basta un cretino che decide di tagliare un cavo e rovina uno spettacolo a cui lavoriamo da un anno", sottolinea Zuffi. Quando le luci si spegneranno alla fine del concerto di domani, inizieranno immediatamente i lavori per smontare l’imponente allestimento, iniziato un mese fa: "Dopo una settimana riconsegneremo un parco pulito e pettinato".

Gli spettatori del Vasco Modena Park hanno cominciato ad entrare nel parco Enzo Ferrari già questa sera dopo le nove. La decisione presa dal sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli, d'accordo con le altre Autorità, è legata alla preoccupazione che i severi dispositivi di sicurezza predisposti per l'accesso al concerto, dal metal detector ai controlli di zaini e borse, potessero non rendere sufficiente l'apertura di domani mattina per far affluire le 220mila persone che hanno acquistato i biglietti, visto che già era cospicuo il numero di fan all'estero dell'area del concerto. Con una decisione senza precedenti, i cancelli sono stati aperti 24 ore prima dell'inizio del concerto, previsto per le 21 di domani.

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