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Teatro: al Globe Theatre in scena 'Il mercante' di Shakespeare

14 agosto 2017 | 19.50
LETTURA: 7 minuti

'Il mercante di Venezia' in scena  dal 24 agosto al Silvano Toti Globe Theatre
'Il mercante di Venezia' in scena dal 24 agosto al Silvano Toti Globe Theatre

Dopo il successo della passata edizione torna anche quest’anno sul palco del Silvano Toti Globe Theatre 'Il Mercante di Venezia' di Shakespeare. Da giovedì prossimo fino al 10 settembre (con le eccezioni del 28 agosto e del 4 settembre) le leggendarie figure di Shylock, del mercante Antonio, di Bassanio e delle sua amata Porzia animeranno il palco dell’ovale di Villa Borghese con le intricate vicende ambientate tra Venezia e Belmonte.

Durante le soste del 28 agosto e del 4 settembre tornerà in scena lo spettacolo ideato e diretto da Melania Giglio 'Sonetti d'Amore', un viaggio tra i più bei versi di William Shakespeare accompagnato da una ricca contaminazione musicale che va da Marvin Gaye a Amy Winehouse, da Leonard Cohen ad Alanis Morissette.

Tra gli attori protagonisti del 'Mercante' shakespeariano nei ruoli di Antonio, Fausto Cabra, di Gessica, Mimosa Campironi, di Porzia, Sara Putignano, di Shylock, Carlo Ragone di Bassanio, Mauro Santopietro. La musica live dello spettacolo sarà eseguita dal Trio William Kemp.

Regista, una riflessione sull'amore e sul denaro ambientata a cavallo tra la fine dell'800 e i primi del '900

''La memoria dell'esperienza terribile dell'Olocausto porta istintivamente a considerare 'Il Mercante di Venezia' lo spunto per una riflessione sulla discriminazione antisemita subita a più riprese dal popolo ebraico, di cui Shylock diventa l'incarnazione ideale - spiega Loredana Scaramella, regista dell'opera, di cui ha curato anche la traduzione- Ed è questo ad aver accentuato negli ultimi decenni il colore drammatico delle messe in scena di un testo che ha invece un carattere di commedia''.

''La scommessa del nostro allestimento - prosegue -è quella di recuperare questo carattere, puntando su una riflessione legata alla giustizia, piena di affilata ironia sull'amore e sul denaro, spostando l'ambientazione negli anni a cavallo tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, che furono come il periodo Elisabettiano anni euforici e contraddittori, pieni di cambiamenti di costume, di novità e luminosi progressi, mescolati ai germi silenziosi di un buio futuro''.

L'ambientazione è quella della Belle Epoque dal sapore proustiano, un cabaret percorso da sfumature razziste

Il mare che divide Venezia e Belmonte, i numerosi luoghi del racconto del 'Mercante'. Un molo bianco sfavillante nella luce del giorno ospita uomini operosi, commercianti e industriali. La Londra del Cinquecento, nascosta dietro l'apparenza della città lagunare descritta da Shakespeare, si sposta così in una Belle Epoque di fantasia, dal sapore proustiano.

Belmonte prende la forma del camerino di una grande attrice fin de siècle, e Porzia, costretta ad un'indesiderata castità. E' una fantasista che si presenta ai suoi pretendenti in sempre nuovi travestimenti, a creare un femminino inafferrabile, una sorta di incarnazione del teatro, senza limite di epoca e di genere.

Il suo regno è quel luogo indefinito nel quale si collocano le fantasie senza tempo del perfetto amore, condite con il gioco infantile del travestimento, della danza, delle canzoni leggere e dolci venate da improvvise cadenze di tango. Un cabaret sensuale, percorso da sfumature razziste apparentemente ingenue.

Carne, denaro, amore si confondono e svelano freudianamente la loro simbolica identità

''Dal contrasto fra queste atmosfere sonore e i motivi kletzmer che accompagnano le scene più drammatiche prende forma il tessuto musicale della commedia - aggiunge la regista - che si spinge nella veste visiva fino ai primi anni Venti, quando le radici della tragedia maturano dietro uno scenario di ricchezza e di eccitante follia. Venezia, il luogo del lavoro, e Belmonte, l'isola culla dell'amore, sono unite da un collante universale, il denaro, vero carburante della storia''.

Ed è attraverso il denaro che i protagonisti del 'Mercante' diretto da Loredana Scaramella, cercano di manifestare e compiere i loro desideri, in una ronda in cui un capitale viene prestato dall'ebreo Shylock a Bassanio, grazie al 'Mercante' Antonio che si impegna a garantire il prestito con la sua carne.

Ma viene speso da Bassanio per conquistare Porzia, la ricca ereditiera di Belmonte, che a sua volta presterà il suo denaro a Bassanio per liberare Antonio, ormai fallito, dal rischio di veder compiuta la minaccia prevista dal contratto. Il taglio di una libbra di carne. Circa 400 grammi, poco più di quanto pesa un cuore, messi in gioco all'interno di un patto in cui carne, denaro e amore si confondono e svelano freudianamente la loro simbolica identità, fonte di conflitti, ambiguità, desideri e paure.

Antonio rischia il suo denaro e la sua carne per Bassanio per gridare al mondo il suo amore per Antonio

''Quali spinte animano il quartetto dei protagonisti e fanno ballare i loro capitali? - si domanda la regista - Shylock presta i suoi soldi ad Antonio, suo avversario per religione ed etica professionale, perché spera così di comprare una cosa che vale per lui più di ogni altra''.

''La sua dignità che è stata offesa da Antonio e poi da Lorenzo, rapitore di sua figlia Jessica, e da Jessica stessa che gli vuota la casa di denaro e gioielli, rinnegando la sua religione - spiega ancora la Scaramella- Antonio usa i profitti dei suoi commerci per soddisfare i desideri dell'amico Bassanio. Amico, ma certo anche amatissimo, unico interlocutore capace di illuminare la malinconia della solitudine del 'Mercante' con una luce che sarebbe ipocrita non chiamare amore''.

Questo sentimento, spiega ancora la regista, socialmente inconfessabile spinge Antonio ad accettare il patto con Shylock, per il quale prova un odio profondo, motivato dalla condanna dell'usura praticata dall'ebreo. Dietro l'apparente leggerezza con cui accetta il contratto, Antonio rischia il suo denaro e la sua carne per Bassanio, come a gridare in pubblico il suo amore senza parole, in una pulsione libidica e mortale.

A dispetto della legge Shylock non ottiene giustizia e i suoi soldi vanno ad ingrassare le casse dello Stato

Bassanio da parte sua insegue il sogno di un amore a canone inverso. Vuole essere amato, e il denaro gli serve ad essere più appetibile come oggetto d'amore. E Porzia, per quanto colta e intraprendente, mette nelle mani di Bassanio se stessa, la sua casa e tutti i suoi beni per conquistare un diritto inalienabile all'amore di lui. I protagonisti s'incontrano in un processo in cui tutti i destini sono sospesi sotto un'immagine minacciosa. La libbra di carne.

''Catastrofe o lieto fine? Forse nessuno dei due - sostiene la Scaramella - A dispetto della legge Shylock non ottiene giustizia e i suoi soldi vanno a ingrassare le casse dello Stato, Antonio non ha il suo martirio, Bassanio si avvia verso un matrimonio turbolento. La stessa Porzia, con la sua eccellente prestazione en travesti come Bellario, per sé guadagna solo la coscienza del tradimento. La favola di Belmonte non può sopravvivere senza la certezza della fiducia, e al ritorno dal processo l'isola dell'amore si trasforma in un interno borghese, in cui gli equilibri delle relazioni fra tutti i reduci dall'avventura veneziana, si definiscono comicamente. Finite le illusioni - conclude- alla luce della realtà si intravede una comunità nuova''

La stagione 2017 del Silvano Toti Globe Theatre - unico teatro elisabettiano d’Italia, nato nel 2003 grazie all’impegno dell’Amministrazione Capitolina e della Fondazione Silvano Toti per una geniale intuizione di Gigi Proietti - è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale con la produzione di Politeama srl e l’organizzazione e comunicazione di Zètema Progetto Cultura. Anche quest’anno nelle sere di spettacolo sarà attivo il Globar.

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