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Il caso

"Nostro padre nazista stupratore", parla il fratello di Kevin Spacey

31 ottobre 2017 | 13.50
LETTURA: 3 minuti

Kevin Spacey (Afp)
Kevin Spacey (Afp)

Un "nazista" che ha abusato del figlio più grande e ha maltrattato per anni la sua famiglia. E' il ritratto del padre di Kevin Spacey (nome d'arte della star) fatto dal fratello maggiore Randall Fowler in una confessione choc al 'DailyMail' in cui l'uomo, 62 anni, ha parlato delle violenze subite dal genitore, violenze di cui anche la madre era a conoscenza. Il racconto arriva a poche ore dal caso che ha travolto il premio Oscar per 'I soliti sospetti' e 'American Beauty', costringendolo a scusarsi dopo un'accusa di molestie mossagli da Anthony Rapp.

Spacey, 58 anni, dicendo di non ricordare l'episodio risalente a 30 anni fa - quando l'attore di 'Star Trek: Discovery' aveva 14 anni - ma scusandosi per il suo comportamento, ha spiegato come questa storia lo abbia "incoraggiato ad affrontare altre cose della mia vita". Oggi le dichiarazioni del fratello, che ha raccontato il clima di terrore vissuto in famiglia negli anni dell'infanzia, accendono un faro sul passato della star.

Fowler ha detto di giudicare "inquietanti" le accuse mosse all'attore premio Oscar. Di professione autista di limousine, il fratello della star parla della casa in cui è cresciuto, insieme a Kevin e alla sorella Julie, come di una "casa degli orrori" dominata dalla figura del padre, morto all'età di 68 anni, che lo violentava e lo frustava. Un uomo, racconta, che si era iscritto al partito nazista americano quando i figli erano ancora piccoli e si era tagliato i baffi per somigliare ad Adolf Hitler.

"C'era così tanta tenebra nella nostra casa che va oltre ogni immaginazione", ricorda Fowler, che dice di aver sempre cercato di proteggere il fratello arrivando a minacciare il padre. "Kevin - spiega - ha cercato di difendersi da quello che accadeva chiudendosi in una bolla emotiva". "Non aveva sentimenti" ed "è diventato molto scaltro e intelligente", continua. Oggi, a distanza di molti anni, Fowler, guardandosi indietro, dice che recitare era per il fratello "forse un modo di fuggire" dalla realtà. Una realtà che ora però torna a bussare alla porta.

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