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Più cinema in tv, arrivano film 'vietati' a minori di 6 anni

22 novembre 2017 | 19.55
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Aumentare i film trasmessi dalle tv in prima serata e gli investimenti delle emittenti sul cinema, tutelare le professionalità del settore e abolire la censura. Il Consiglio dei Ministri, acquisiti i pareri favorevoli della Conferenza Stato-Regioni, del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni parlamentari, ha approvato su proposta del Ministro dei beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, tre decreti legislativi in attuazione della nuova legge cinema riguardanti la promozione delle opere cinematografiche europee e italiane, la tutela delle professionalità del settore e l’abolizione della censura.

Per il ministro Franceschini si tratta di “provvedimenti concreti che servono a aiutare, tutelare e valorizzare il cinema, la fiction e la creatività italiana”.

I provvedimenti prevedono anche maggiori tutele per i lavoratori del settore audiovisivo e un nuovo sistema di tutela per i minori: nascono i film “non adatti ai minori di sei anni”.

Il primo decreto riforma le norme in materia di promozione delle opere europee e italiane da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi. È prevista una moratoria nel 2018 per consentire ai fornitori di servizi media il progressivo adeguamento alla nuova disciplina. Sarà l’Agcom a verificare il rispetto degli obblighi e a comminare le sanzioni che assicurino i principi di adeguatezza e proporzionalità. Le nuove sanzioni vanno da 100.000 a 5.000.000 di euro, ovvero fino all’1 per cento del fatturato, quando il valore di tale percentuale è superiore all’1 per cento del fatturato. Le attuali sanzioni vanno da 10.326 euro a 258.228 euro.

Il decreto anticipa inoltre quanto previsto nel nuovo testo della direttiva UE sui ‘servizi media e audiovisivi’, in via di definizione, e introduce obblighi più rigorosi di programmazione e investimento anche per l’on demand (Netflix, Amazon, ecc.) da adempiere entro il 1 gennaio 2019.

Per quanto riguarda gli "obblighi di programmazione", il nuovo impianto "è mutuato dal sistema francese che, sin dagli anni Ottanta, rappresenta uno tra gli esempi più virtuosi in materia di promozione di opere europee e nazionali", sottolineail Mibact.

Per quanto riguarda invece gli "obblighi di investimento" il decreto stabilisce disposizioni diverse per la Rai e gli altri broacaster. Il secondo decreto approvato dal Cdm introduce invece "norme che, per rafforzare le tutele dei lavoratori e riconoscere tutte le professioni del settore, perfezionano la disciplina del rapporto di lavoro nel settore cinematografico e audiovisivo, prevedendo anche la definizione delle professioni", spiega il Mibact.

Secondo la nuova disciplina, le opere cinematografiche, compresi gli spot pubblicitari destinati alle sale cinematografiche, dovranno essere classificate dagli operatori nel settore cinematografico. Le categorie sono 4: a) opere per tutti; b) opere non adatte ai minori di anni 6; c) opere vietate ai minori di anni 14; d) opere vietate ai minori di anni 18.

Il decreto stabilisce che, per i film vietati ai minori di anni 14 o 18, può essere consentito l’accesso in sala di un minore che abbia compiuto rispettivamente almeno 12 o 16 anni, nel caso in cui esso sia accompagnato da un genitore (o da chi eserciti la responsabilità genitoriale). Viene istituito un nuovo sistema di icone e di avviso per i contenuti sensibili (violenza, armi, sesso). Il decreto inoltre aggiorna il regime sanzionatorio prevedendo anche sanzioni di tipo reputazionale con la pubblicazione online delle sanzioni.

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