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Musica: da Mattarella a Franceschini, parterre istituzionale a Santa Cecilia

16 dicembre 2017 | 19.42
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Musica: da Mattarella a Franceschini, parterre istituzionale a Santa Cecilia

Un parterre istituzionale con in testa il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha assistito oggi al concerto diretto da Antonio Pappano all'Accademia di Santa Cecilia, che si è aperto sulle note dell'Inno di Mameli. In programma, la giovanile sinfonia in do di Georges Bizet seguita da una selezione della 'Carmen', la più celebre delle opere del compositore francese. Nella seconda parte la sinfonia n. 2 e le 'Danze Polovesiane' dal 'Principe Igor' di Alexandr Borodin. Brani che hanno impegnato, oltre all'Orchestra e al Coro dell'Accademia, anche i bambini del Coro di voci bianche di Santa Cecilia.

Accanto al Capo dello Stato accompagnato dalla figlia Laura, il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, il ministro della Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, l'ex ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, il presidente di Musica per Roma, Aurelio Regina, Nicola Bulgari con la moglie Beatrice, l'ex direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi. Il sovrintendente e presidente dell'Accademia, Michele dall'Ongaro, ha fatto gli onori di casa. Al termine del concerto, Mattarella è andato in palcoscenico a stringere la mano a Pappano.

La Sinfonia in do di Bizet è rimasta sconosciuta fino al 1933, cinquantotto anni dopo la morte del compositore, che l’aveva scritta a soli diciassette anni quando, nel 1855, studiava composizione al Conservatorio di Parigi. 'Carmen', una delle opere più note ed eseguite al mondo, la storia passionale, di amore e morte, di una sigaraia che seduce un soldato, è tratta da una novella di Prosper Merimée e tuttavia fu considerata troppo audace dal pubblico dell’epoca, impreparato a un personaggio fuori dagli schemi dell’opera del tempo. La prima rappresentazione all’Opéra-Comique di Parigi nel 1875 non fu apprezzata e Bizet, che morì qualche mese dopo, non seppe mai del successo che arrise alla sua musica già a partire dall’anno seguente quando l’opera entrò a far parte del cartellone della Staatsoper di Vienna.

Di carattere ritmico e vivace è la Sinfonia n. 2 di Borodin, ispirata alla tradizione russa di cui l’autore era un profondo conoscitore, mentre le 'Danze Polovesiane', sono tratte dal Principe Igor – l’unica opera, restata incompiuta - a cui Borodin, lavorò tutta la vita. Ispirata a un poema epico del XII secolo la trama ripercorre vicende storiche e le quattro danze rappresentano il momento in cui Igor, prigioniero dei barbari che occupavano i territori a Nord del Mar Caspio e del Mar Nero viene intrattenuto con danze e canti tradizionali.

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